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  • Il piatto gourmet? Si prepara con i surgelati

    Terza edizione del concorso Bofrost Chef che coinvolge i venditori dell’azienda con piatti che non sfigurerebbero in un ristorante stellato. Le  ricette vincenti: la Tartare Dolceamara, i Ravioli Breva & Tivano e l’Oreo che non ti aspetti

     

    finalisti
    Finalisti

    Il piatto gourmet? – Materie prime di alta qualità, abbinamenti insoliti, cura dell’estetica e dei dettagli. Sono questi i segreti per portare in tavola un grande piatto, e sono alla portata di tutti quando l’ingrediente protagonista è surgelato, quindi di qualità, comodo e semplice da preparare. Lo sanno bene i venditori Bofrost, che per lavoro propongono le specialità surgelate della più importante azienda italiana del porta a porta e nel tempo libero le trasformano in prelibatezze culinarie.
    «I nostri venditori sono gli ambasciatori del prodotto, coloro che lo conoscono meglio –afferma Enrico Marcuzzi di Bofrost Italia– Per questo per il terzo anno abbiamo deciso di valorizzare la loro esperienza, nonché la passione per la cucina di alcuni di loro, con il concorso interno Bofrost Chef».
    Dalle 50  filiali Bofrost di tutta Italia sono arrivate le ricette vagliate dalla giuria dell’azienda, che poi ha scelto i tre team finalisti che si sono sfidati ai fornelli nella sede di Bofrost a San Vito al Tagliamento (Pordenone).
    La ricetta vincente è risultata la “Tartare Dolceamara” di Sergio Pavani e Massimo Zeid, filiale di Casale Monferrato: «L’abbiamo chiamata così perché il dolce di scampi e mazzancolle si incontra con il cuore amaro della salsa al radicchio, con la nota croccante data dai pistacchi di Bronte» raccontano Pavani e Zeid. Il tocco finale è la spolverata di tuorlo d’uovo marinato, la preparazione resa celebre dallo chef Carlo Cracco.
    Seconda classificata una ricetta che contiene una sorpresa. Il nome “oreo” infatti ricorderà a tutti i famosi biscotti al cioccolato ripieni di crema, ma oreo è anche il nome di un pesce dal gusto delicato, forse insolito da trovare nel banco freezer ma che fa parte dell’amplissimo catalogo Bofrost. Su questo equivoco gioca il piatto “L’Oreo che non ti aspetti” firmato da Lucio Durì e Andrei Tikhomirov della filiale di Udine. Il pesce mantecato costituisce il ripieno di due medaglioni di polenta colorata con nero di seppia per ricordare i biscotti Oreo, e il tutto è completato con una maionese ai funghi porcini.
    Terzo posto per i “Ravioli breva & tivano” (sono i nomi di due venti caratteristici del Lario) di Angelo Sacco e Alfio Rota, filiale di Erba (Como). Gli ingredienti base sono fra quelli che si trovano in tutti freezer: filetti di branzino, piselli fini, spinaci a cubetti e altre verdure. Stesso ripieno ma tre impasti diversi, verde, rosso e nero, per questi ravioloni che si adagiano su una vellutata di carota e zucca.
    «Queste ricette sono gustose, equilibrate e impiattate con fantasia –conclude Enrico Marcuzzi. La mancanza di tempo per procurarsi tutti gli ingredienti freschi e prepararli a volte limita la passione per la cucina. Con Bofrost Chef vogliamo dimostrare che si possono realizzare grandi piatti con gli ingredienti surgelati, sempre disponibili nel freezer, senza scarti e veloci da preparare. L’importante è che la materia prima sia di alta qualità».
     
    bofrost* Italia – È la più importante azienda italiana della vendita diretta a domicilio di specialità alimentari surgelate senza nessuna interruzione della catena del freddo. Vi lavorano 2.400 persone in tutta Italia. Le sede centrale si trova a San Vito al Tagliamento (PN). A oggi, sono oltre un milione le famiglie italiane che apprezzano e conoscono i prodotti di bofrost* Italia. La qualità, il gusto e un eccellente servizio rappresentano i fattori di successo di questa azienda. www.bofrost.it

  • Rifiuti elettronici punti vendita Leroy Merlin

    Rifiuti elettronici punti vendita Leroy Merlin

    Rifiuti elettronici:a Vicenza e Verona la raccolta differenziata si fa in negozio. Ecolight porta le EcoIsole intelligenti in altri due punti vendita Leroy Merlin

    Rifiuti elettronici – I nuovi cassonetti automatizzati di prossimità permettono il conferimento gratuito di piccoli utensili ed elettrodomestici, lampadine a risparmio energetico esauste e cellulari. Il consorzio RAEE: «È una risposta concreta all’Uno contro Zero»

    Rifiuti elettroniciSi fa in negozio la raccolta differenziata di cellulari, piccoli elettrodomestici, elettroutensili e lampadine a risparmio energetico non più funzionanti. Nei punti vendita Leroy Merlin di Torri di Quartesolo (Vicenza) e di San Giovanni Lupatoto (Verona) sono arrivate le innovative EcoIsole RAEE. Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ha posizionato oggi, giovedì 28 aprile, i primi due cassonetti intelligenti delle province di Vicenza e di Verona dove i cittadini possono conferire gratuitamente piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti contribuendo ad un maggiore rispetto dell’ambiente. I rifiuti elettronici rappresentano infatti un’importante risorsa: essendo riciclabili per oltre il 90{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} del loro peso, se correttamente raccolti e trattati, possono fornire significativi volumi di materie prime seconde come plastica, metalli e vetro. I piccoli rifiuti elettronici in particolare sono quelli più difficili da raccogliere: si stima che solamente il 20{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} segua un corretto percorso di raccolta, recupero e smaltimento.

    «Nata all’interno del progetto europeo Identis WEEE, la nostra EcoIsola è una risposta innovativa e automatizzata per incrementare la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici, tracciando lo stesso rifiuto», spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight tra i maggiori consorzi nazionali per la gestione dei RAEE. «Il posizionamento in aree commerciali ad alta frequentazione agevola il cittadino-consumatore nel conferire correttamente il proprio rifiuto elettronico. Inoltre, l’EcoIsola RAEE dà una risposta concreta agli obblighi che l’Uno contro Zero prevede per la Distribuzione: per i negozi con più di 400 mq di superficie di vendita di apparecchiature elettroniche c’è infatti l’obbligo di ritirare i piccoli RAEE gratuitamente».




    Leroy Merlin rinnova il proprio impegno a mettere a disposizione aree dei propri negozi dove posizionare le innovative EcoIsole: dopo Marcon e Mestre, l’istallazione dei cassonetti intelligenti a Vicenza e Verona permette al Veneto di aggiudicarsi il primato di regione con il maggior numero di punti vendita Leroy Merlin dotati di EcoIsole. «L’attenzione all’ambiente e il coinvolgimento dei nostri stakeholder in questo percorso hanno sempre contraddistinto il nostro operato», spiega Davide Alaimo, capo progetto Supply Chain Leroy Merlin. «Riteniamo sia fondamentale operare nel rispetto della comunità e in quest’ottica pensiamo sia giusto mettersi al servizio dei consumatori e dei cittadini, attraverso progetti che contribuiscano a migliorare la sostenibilità dei consumi».

    Come funziona? L’EcoIsola ha dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) ed è interamente automatizzata. Al consumatore è sufficiente indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e identificarsi strisciando la Carta regionale dei servizi. La macchina sbloccherà lo sportello dove inserire il rifiuto. A conferma dell’avvenuto conferimento, al termine sarà rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono così tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei RAEE. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta e che il loro gesto porterà benefici all’ambiente. Scopri il gusto eccezionale del completo 12k crystal vape con RandM Crystal 12000. Migliora la tua esperienza di svapo oggi stesso e concediti una soddisfazione del gusto senza pari.

    Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it.

    Leroy Merlin – È un’azienda della Distribuzione Moderna specializzata nell’abbellimento, manutenzione e ristrutturazione di casa e giardino. Arrivata in Italia nel 1996, Leroy Merlin annovera ad oggi 47 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale per un fatturato di oltre 1 miliardo di euro. Offre lavoro a circa 6.000 collaboratori, per il 99,3{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} azionisti del Gruppo stesso. Leroy Merlin infatti orienta le proprie scelte strategiche sulla centralità della persona, finalizzando l’attività dell’impresa alla creazione di valore aggiunto per i cittadini, i collaboratori e per le generazioni future, avendo come missione il miglioramento del loro habitat. www.leroymerlin.it

  • Comino spezia per la colite

    Comino spezia per la colite

    Comino: una spezia per combattere le coliche

    Cumino
    Cumino

    Questa spezia può contribuire ad alleviare le coliche,  aiuta anche in caso di gonfiore e flatulenza o in presenza di crampi addominali . Infatti sono frequenti i casi di soggetti, soprattutto le persone ansiose, che soffrono di contrazioni dolorose del colon, di solito caratterizzate da crampi addominali o spasmi. Il cumino (Cuminum), può essere particolarmente utile in questi casi.

    E’ la seconda spezia più utilizzato al mondo soprattutto in Cile; nota fin dall’antichità per i suoi benefici per la salute e gli usi medicinali (già inclusi nelle ricette romane per aiutare la digestione di pasti pesanti) attualmente sta godendo di un rinnovato riconoscimento e apprezzamento per le sue  proprietà terapeutiche e culinarie.




    I suoi semi, simili a quelli di finocchio e anice, hanno  un sapore forte, oleose, caldo e dolce, con un aroma intensa e forte;  sono ricchi di un olio essenziale la cui parte più importante è composta da terpeni , come carvone e limonene,  che sono il vero segreto che rendono l’alimento digestivo e anti – infiammatorio dell’intestino.

    Il cumino, infatti, ha una significativa azione normativa della funzione gastrointestinale, stimolando, da un lato, la secrezione gastrica (facilitare la digestione) e dall'altro, agisce con un'azione antispastica e carminativa (rimuove gas) utile in caso di  coliche e crampi addominali, anche di origine nervosa.

    I suoi semi, inoltre,  sono ricchi di ferro, utile per stimolare la secrezione di enzimi pancreatici che aiutano ad assorbire i nutrienti nell'intestino, tanto che in India questa spezia  è nota come jiraka ( "che aiuta la digestione") .

    I semi di cumino sono generalmente  venduti in polvere, ma si trova in commercio anche come frutta secca, olio essenziale, etc.

    E’ possibile utilizzare i semi di cumino in cucina interi o macinati per insaporire  le carni e renderle più digeribili grazie alla loro azione antispasmodica; possono essere usati anche per insaporire  stufati, empanadas, carni alla griglia, zuppe, verdure, ecc; inoltre per rendere più gustosi i panini focaccine e torte salate.

    Rispetto alla polvere, che si trova comunemente in commercio,  è consigliabile macinare i semi al momento dell'uso, in modo tale da beneficiare di  tutte le sostanze appena rilasciate. Tuttavia il  cumino in polvere, se conservato da molto tempo  ha un sapore più forte dei semi interi.

    Un altro modo per poter beneficiare delle sostanze terapeutiche di questa spezia è quella di preparare un’ottima tisana al cumino al fine di alleviare il gonfiore che rappresenta una causa comune di crampi addominali, a sua volta  determinati dalla difficoltà digerire alcuni alimenti che tendono a fermentare, producendo bolle di gas che fanno pressione sulla mucosa intestinale, causando dolore. Pertanto, per contribuire ad eliminare il gas intestinale, ridurre il gonfiore e alleviare il dolore, è possibile utilizzare la seguente tisana: preparare una miscela in parti uguali di anice, finocchio e cumino; far bollire un cucchiaio di miscela in 600 ml di acqua per 15 minuti, filtrare e bere due tazze al giorno (soprattutto dopo i pasti). Quando si desidera  usare tale tisana a scopo terapeutico, è consigliabile  consumarla per un periodo di 3 settimane (con una pausa di una settimana) e poi ancora per altre 3 settimane consecutive.

    In alternativa  è possibile preparare un decotto di cumino: si immergono  2 g. semi di cumino in 100 ml di acqua fredda e bollite per circa 10 minuti. Prendere una tazza calda di decotto  prima o dopo i pasti.

    Olio essenziale

    L'olio essenziale di cumino è un liquido che va dal giallo chiaro al verdastro, con un profumo caldo, speziato e delicato. L’aroma che sprigiona è in grado di migliorare la digestione attraverso un aumento delle funzioni del  pancreas e delle secrezioni biliari; è sufficiente ingerire solo due gocce di questo olio essenziale in un cubetto di zucchero, una volta al giorno.

    Per ottenere un effetto carminativo, antispasmodico e anti-infiammatorio più forte e sfruttare  le proprietà benefiche della spezia per alleviare altri disturbi legati alla disfunzione dell'apparato digerente, come dolori di stomaco, mescolate due cucchiai di olio di mandorle dolci con 8 gocce di olio essenziale di cumino.  Usate questa miscela per massaggiare la zona dolorosa fino a completo assorbimento. Coprite con un panno di lana calda e riposate a letto per alleviare il disagio.

     

  • Alleviare le punture di zanzara

    Alleviare le punture di zanzara

    Alleviare le punture di zanzara

    Alleviare le punture di zanzara – Le zanzare sono insetti parassiti per gli esseri umani. Quando le femmine portano le loro uova, vengono a pungere la pelle degli esseri umani perché  necessitano di sangue per il ciclo di deposizione delle uova. 

    Durante il morso, la zanzara inietta nella pelle una sostanza derivata dalla saliva che causa come reazione  prurito. Le punture di zanzara sono quasi sempre innocui, ma causano fastidio ed irritazione per diversi giorni. Ci sono diversi modi naturali per combattere ed alleviare queste irritazioni, facendoli scomparire rapidamente. Vi illustreremo di seguito alcuni consigli pratici molto efficaci e semplici da eseguire.

    Alleviare le punture di zanzara

    zanzara tigreNon appena la zanzara ha punto la pelle, è necessario strofinare la parte interessata con prezzemolo fresco e lasciare esposta all’aria aperta per circa 45 minuti. 
    Altri mezzi per alleviare immediatamente il fastidio derivante da una puntura di zanzara: sono questi

    • una sigaretta accesa a circa 0,5-1 cm della puntura di zanzara; vi sentirete un leggero formicolio. Tuttavia, una volta che il formicolio sarà scomparso e rimuovete la sigaretta, potrete constatare che il prodotto introdotto dalla zanzara attraverso la puntura  è stato neutralizzato. 
    • Un rimedio naturale per calmare il morso di zanzara, è quello di prendere una cipolla o uno spicchio di [safeaffilatelink id=’1′], tagliata a metà e strofinare la parte sulla puntura. Lasciare sulla parte colpita per alcuni minuti. 

    Le zanzare fanno parte della famiglia dei Ditteri. Le femmine hanno boccali diversi da quelle dei maschi. Hanno tubi rigidi che consentono loro di mordere animali ed esseri umani per recuperare il sangue. Dopo due giorni, le zanzare femmina possono deporre le uova. La puntura di zanzara avviene spesso di notte, quando l’uomo dorme. L’insetto non è disturbato ed avviene tutto nell’arco di due o tre secondi. La zanzara femmina individua la sua preda con il suo naso fino a due chilometri di distanza.
    È l’anidride carbonica emessa dalla respirazione che attrae le zanzare. È quindi sbagliato credere al mito che alcune pelli attraggono le zanzare piuttosto che altre; anche se di fatto alcune sostanze emesse dai pori come il sudore, sembrano attirare le zanzare. 
    Le punture di zanzara sono più comuni quando il clima è caldo e umido. Ci sono più di tremila e cinquecento specie di zanzare. Negli ultimi anni sono  apparse sul nostro territori nuove specie di zanzare le cui punture sono vettori di malattie. Se una puntura di zanzara provoca come reazione un anomalo gonfiore o se ci sono altri sintomi, è meglio consultare immediatamente un medico.

    Lenire una puntura di zanzara sul suo bambino

    Per lenire una puntura di zanzara sul vostro bambino è utile semplicemente tritare alcune foglie di  prezzemolo e applicarlo immediatamente sulla parte di pelle interessata. Un altro rimedio che funziona molto bene per alleviare le punture di zanzare, è quello di utilizzare foglie di ribes nero schiacciate e applicato sulla pelle; oppure con una piccola quantità di  aceto bianco comprimere esattamente sul punto della pelle colpita dalla puntura e vedrete che in breve tempo il prurito diminuirà.
    Il fastidioso prurito può essere notevolmente ridotto con l’uso di gel a base di arnica che si trovano comunemente nelle farmacie, erboristerie o negozi specializzati; sarà sufficiente applicare una piccola dose di  questo gel sulla pelle colpita dalla puntura di zanzara per apprezzare benefici immediati.

  • 10 Cibi che fanno bene alla vista

    10 Cibi che fanno bene alla vista

    10 Cibi che fanno bene alla vista

    Perché non aiutare la nostra vista con una dieta che include alimenti particolarmente adatti per la cura  e PER  rafforzare la nostra vista!!!
    I nostri occhi sono colpiti sempre più spesso da uno stile di vita malsano. Molte ore sul computer sono dannosi per la salute degli occhi, come lo sono il fumo e lo smog. Ma una dieta adeguata può aiutare a prevenire molti problemi. Consigliamo anche di leggere Le piante alleate delle donne
    Questa è una lista dei 10 alimenti più sani per questo scopo:
    1) Le Carote: La vitamina A è essenziale per mantenere la salute degli occhi perché contiene beta-carotene, un antiossidante prezioso. In aggiunta alle carote,  sono anche ricchi di vitamina A cavoli e lattuga. Una carenza di questa vitamina può causare cecità notturna.



    2) Spinaci: questa pianta così ricca di ferro contiene anche un carotenoide, luteina, che aiuta a proteggere gli occhi contro la cataratta e la degenerazione maculare. Lo stesso antiossidante è presente nelle insalate verdi, porri e piselli. 3) Frutta : Kiwi, arance e giuggiole sono ricchi di vitamina C. È ben noto che la vitamina C distrugge i radicali liberi che causano danni agli occhi. 4) La Soia: Esso contiene acidi grassi essenziali, fitoestrogeni, vitamina E e agenti anti-infiammatori naturali che sono buoni per gli occhi. Alcuni prodotti di soia, come latte, fagioli e yogurt, così come l'olio di oliva e mais sono buoni per gli occhi, in quanto contengono una buona quantità di vitamina E. 5) L'aglio e cipolle: entrambi sono ottimi alimenti per migliorare la vista perché contengono zolfo, che aiuta il bulbo oculare di essere più forte e più resistente. 6) Albicocche: ricchi di vitamina A, che proteggono gli occhi dai danni causati dai radicali liberi. Essi contengono anche i carotenoidi, responsabili di una vista migliore. 7) Uova: con il suo contenuto di cisteina, zolfo, lecitina, aminoacidi e luteina, uova aiutano a proteggere gli occhi contro la cataratta. 8) Salmone e Sardine: gli acidi grassi omega-3 sono buoni per gli occhi e il pesce è la principale fonte. Il salmone e sardine, infatti, sono una buona fonte di Acido docosaesaenoico (DHA), che è un acido grasso omega-3. 9) Broccoli: Questo ortaggio non solo migliora la vista, ma aiuta anche a prevenire la cataratta. Broccoli contiene luteina e zeaxantina, antiossidanti, fitonutrienti famiglia dei carotenoidi, che proteggono gli occhi dal fattore di stress dei radicali liberi. 10) Cioccolato nero: contiene flavonoidi che proteggono il movimento degli occhi, con il risultato che la cornea e la lente sono rafforzati. Affinchè sia raggiunto lo scopo di aiutare l'occhio è , il cioccolato deve essere consumato nero puro ( fondente). Oltre a quelli presenti nel top ten, ci sono molti altri alimenti utili per la vista. Ribes nero, uva, limone, zucca, mandorle e olio di pesce sono preziosi alleati nella tabella per aiutarci a meglio mantenere la salute dei nostri occhi.  

  • 5 ricette da preparare a casa disinfettante naturale per le mani

    5 ricette da preparare a casa disinfettante naturale per le mani

    Può accadere che dobbiamo entrare in contatto con molto sporco e occorre una notevole quantità di acqua e sapone per pulire le nostre mani. Meglio essere preparati con queste ricette disinfettanti per le mani fatte in casa. E’ora di dire addio ai disinfettanti comunemente in vendita. Alcuni di loro, soprattutto quando essi contengono triclosan , pulire è diventato non solo inutile ma anche dannoso.
    Tuttavia, un ottimo disinfettante per le mani può essere preparato in casa, con ingredienti naturali e completamente sicuro.

    Qui ci sono ricette “antibatterici naturali” :

    Disinfettante naturale
    Disinfettante naturale

    1) Disinfettante naturale per mani con Aloe Vera

    Tutti gli ingredienti necessari possono essere acquistati in un’erboristeria. Avrete bisogno di:

    Aloe Vera
    Aloe Vera

    – Da 25 a 30 gocce di olio essenziale di tea tree

    – 9 gocce di olio essenziale di lavanda

    – 9 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano

    – 1 cucchiaio di amamelide (opzionale)

    – 16 cucchiai di gel di aloe vera

    – 1 piccolo contenitore

    – 1 tazza

    In una ciotola, versare gli oli essenziali e gel di aloe vera. Mescolare e aggiungere, se si ha a disposizione, un cucchiaio di amamelide (Hamamelis o distillata). Continuare a mescolare fino a quando il composto è ben amalgamato e versare il tutto in un piccolo contenitore che potrete portare con voi e averlo a disposizione in caso di necessità. Conservare al riparo dalla luce. Questa preparazione dura a lungo, ma non indefinitamente. Bisogna verificare la durata del gel di aloe vera, una volta aperto il contenitore.




    2) Disinfettante naturale per mani con olio di tea tree

    [caption id="attachment_2778" align="alignleft" width="137"]tea-tree-olio-essenziale olio di tea tree[/caption]

    - 120 ml di acqua

    - 12 gocce di olio essenziale di tea tree

    - 24 gocce di olio essenziale di eucalipto

    - 12 gocce di olio essenziale di bergamotto

    Unire l'olio dell'albero del tè con oli essenziali di eucalipto e bergamotto che consente  di ottenere un disinfettante per le mani di odore più gradevole. Per preparare basta versare l'acqua in una bottiglia spray, aggiungere gli oli essenziali, mescolare e agitare prima dell'uso.

    3) Disinfettante naturale per mani alla Cannella

    Questa ricetta permette il riutilizzo di un contenitore vuoto con dosatore, come ad esempio quello usato per il sapone liquido. Avrete bisogno di:

    [caption id="attachment_2779" align="alignleft" width="199"]Cannella Cannella[/caption]

    - 1 flacone con erogatore

    - 1 cucchiaio di gel di aloe vera

    - 10 gocce di olio essenziale di limone

    - 10 gocce di olio essenziale di cannella

    - 10 gocce di olio essenziale di eucalipto

    - 10 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano

    - acqua

    Versare nel contenitore il gel di aloe vera e oli essenziali. Aggiungere acqua fino a riempirlo. Agitare bene alla fine della preparazione e prima di ogni uso. Per utilizzare, applicando il disinfettante sulle mani premendo il dispensatore da 3 a 5 volte. Massaggiare il prodotto nelle mani per 5-10 secondi.

    4) Disinfettante naturale per mani con lavanda

    [caption id="attachment_2780" align="alignleft" width="225"]lavanda lavanda[/caption]

    - 50 grammi di gel di aloe vera

    - 150 ml di alcool per uso alimentare

    - 25 grammi di glicerina vegetale (opzionale)

    - 10 gocce di olio essenziale di lavanda

    - 1 mixer o frullatore

    Versare tutti gli ingredienti in un frullatore o un mixer da cucina. Azionate per uno o due minuti fino ad ottenere un composto fluido. Versare in una bottiglia o contenitore adatto per tenerlo sempre a portata di mano. Il composto può essere conservato per almeno 6 mesi. Utilizzate come un comune disinfettante per mani. In alternativa all’olio essenziale di lavanda, è possibile utilizzare l’olio essenziale al limone, rosmarino, tea tree, menta, geranio e cannella.

    5) Disinfettante naturale per mani con olio di jojoba

    Per questa ricetta è necessario:

    [caption id="attachment_2781" align="alignleft" width="258"]jojoba jojoba[/caption]

    - Da 60 a 80 grammi di gel di aloe vera

    - 3 contagocce pieni di olio di jojoba

    - 5 gocce di olio essenziale di limone

    - 5 gocce di Tea Tree Oil

    - 5 gocce di olio essenziale di Palmarosa

    - 5 gocce di olio essenziale di arancio

    - 5 gocce di olio essenziale di incenso

    - 1 flacone con erogatore

    Versare oli essenziali e olio di jojoba nel contenitore prescelto. Chiudere con un tappo e agitare. Quindi aggiungere il gel di aloe vera; coprire la bottiglia e agitare nuovamente. Utilizzare come un normale disinfettante per le mani.

  • Genova cosa vedere ??

    Genova cosa vedere ??

    Genova cosa vedere ??

    “E, QUALSIASI COSA TU GLI CONFIDI, L’HANNO GIA’ SAPUTA DAL MARE.”

    F. DE ANDRE

    Janua, l’antico nome, significa “la porta” sul mare, è ovvio, un binomio inscindibile per conoscere la vecchia e la nuova Genova.
    Negli ultimi anni si è rifatta il trucco, un attento e rigoroso maquillage che ha che ha stupito l’Europa intera. I “carruggi” sono il cuore pulsante di Genova, da via Prè, per via del Campo sino a via Gramsci, hanno ripreso vita tingendosi di nuovi colori e nel vociare di una folla eterogenea di nuovi mercanti, turisti e vecchi artigiani, sembra rivivere l’antica attesa dell’arrivo delle navi.
    Ma Genova è una miriade di “porte” basta aprirle.
    Quella di via Garibaldi è una sfilata di palazzi meravigliosi; è la Genova di Rubens che giunto in città nel 1604 se ne innamorò e immortalate sulla tela le sue bellezze, la rese famosa in Europa.
    E ancora in cammino dalla lanterna simbolo di Genova, al Palazzo Ducale, un incanto di restauro, per poi passo, dopo passo giungere sino a Boccadasse, il luogo più amato dai Genovesi… un pezzo di Genova ferma nel tempo, i pescatori che cantano “il cielo in una stanza” … e come sfondo il mare.

    Cose Interessanti

    Bigo di Genova

    ”bigo di genova”
    Bigo di Genova

    Ascensore rotante panoramico, realizzato dal famoso architetto Renzo Piano, cosi chiamato perché ricorda il bigo di forza delle navi che serviva per il carico e scarico delle merci. Dai suoi 40 metri di altezza si gode un panorama mozzafiato sul porto e sulla città.

     Genova Acquario

    Genova Acquario
    Genova Acquario

    71 Vasche per più 6 milioni di litri d’acqua, riproducono in maniera spettacolare l’habitat di mediterraneo e oceani, polo e tropici, per consentire la vita e la riproduzione ad oltre 600 specie ittiche

    Vicoli di Genova

    Vicoli di Genova
    Vicoli di Genova

    A Genova li chiamano “carruggi”, caratteristiche viuzze strette e contorte che si snodano nel centro storico, abitate, fino a non molto tempo fa da marinai e “camalli” del porto. Vecchi negozi di torte e farinata, pesciolini fritti, focaccerie e vecchie osterie animano questa parte bella della città.

    Genova via Garibaldi

    genova via garibaldi
    Genova via Garibaldi

    Genova Via Garibaldi è un susseguirsi di bellissimi palazzi nobiliari ed è un po’ il simbolo della potenza economica raggiunta dalla Repubblica di Genova già nella metà del ‘500. Ogni palazzo di questa strada, concepito ai tempi, per ospitare personaggi illustri, è oggi sede di uffici o musei.

    San Lorenzo Genova

    san lorenzo genova
    San Lorenzo Genova

    Nel cuore della città medievale, racchiude il Museo del Tesoro di San Lorenzo dove è conservato il Sacro Catino giunto dalle crociate.

    San Fruttuoso Genova

    san fruttuoso genova
    San Fruttuoso Genova

    La piccola baia di San Fruttuoso, luogo che pare incantato, è raggiungibile solo con un percorso a piedi fra i boschi oppure in barca. Questo paradiso è costituito da una minuscola spiaggia, dalla monumentale abbazia, dalla chiesa, la torre dei Doria e da poche casette che si specchiano nel mese.

    Palazzo Ducale Genova

    Palazzo Ducale Genova
    Palazzo Ducale Genova

    Edificio storico, luogo di potere della Repubblica e di residenza dei Dogi, oggi anche centro di idee e di iniziative culturali e sociali della città e del suo territorio. Nel Palazzo trovano posto armonicamente gli spazi espositivi inseriti nei più prestigiosi ambienti storici, biblioteche ed archivi, sale per congressi, conferenze e concerti, ristoranti e bar, attività commerciali legate alla tradizione e alla cultura della regione.

    Genova Porto Antico

    genova porto antico
    Genova Porto Antico

    L’Antico approdo, dopo innumerevoli opere di restauro ad essere uno spazio turistico e culturale polivalente, un vero e proprio parco urbano. Inoltre locali alla moda, moderni e avveniristici, ne fanno uno dei luoghi più “in” delle serate Genovesi.

  • Si fa presto a dire aggiungi un po’ di sale

    Si fa presto a dire aggiungi un po’ di sale

    Si fa presto a dire aggiungi un po’ di sale

    I SALI DEL MONDO sono tanti e con caratteristiche organolettiche diverse vediamo come abbinarli agli alimenti

    SALE ROSA DELL’HIMALAYA: Forse il più famoso e il più conosciuto grazie alla sua purezza. E’ un sale ricco di minerali naturali. E’ il più completo al mondo, utilizzato da moltissimi chef per marinare i cibi, nella preparazione di pesce, verdure e anche per ornare i bordi dei bicchieri da cocktail. Insomma, è un sale da utilizzare quotidianamente e particolarmente indicato per le sue proprietà benefiche non essendo raffinato ed essendo composto da cloruro di sodio e da altri 84 oligoelementi, tutti quelli di cui abbiamo bisogno.

    SALE GRIGIO DI BRETAGNA: Il sale grigio di Bretagna è un sale antico e con una lunga storia. Viene raccolto nella splendida regione francese dove viene raccolto in modo artigianale secondo il metodo Celtico, ovvero utilizzando attrezzi in legno e non di metallo, lasciandone così inalterata la purezza. Ha un sapore ricco ma non troppo salato, è adatto quindi all’uso quotidiano in cucina e particolarmente ai piatti di pesce grazie al suo retrogusto di salsedine.
    SALE ROSSO DELLE HAWAII: La colorazione è dovuta ad un’alta concentrazione di ferro. Ha una sapidità vivace e il sapore ricorda quello delle nocciole tostate.
    E’ ideale su carni alla griglia, arrosti di agnello e maiale.
    SALE NERO DELLE HAWAII:È un sale marino di provenienza Hawaiiana, dalle caratteristiche straordinarie. Il sale acquisisce la caratteristica colorazione nera, grazie alla presenza sui fondali di carbone vegetale (famoso per le sue caratteristiche depurative). Ha proprietà disintossicanti, ma viene spesso utilizzato nella preparazione di piatti di pesce come elemento decorativo. Ideale con carni bianche, pollame e uova.
    SALE MALDON: Amatissimo dagli chef, il primo diventata molto commerciale nel mondo. Costituito da un granello molto friabile e delicato.
    Utilizzato in post cottura in cucina, per esaltare i sapori dei piatti. La sua tessitura di granelli è perfetta per ricette che richiedono una crosta di sale.
    SALE BLU: Sale molto pregiato, dal gusto intenso ma poco persistente. Deve il suo colore alla silvinite, una variante del reticolo cristallino del sodio. Ideale per tutti i piatti, fa molta scena come decorazione.
    ovviamente si raccomanda come sempre di usare doti adeguate al proprio stile di vita

    SALE ROSSO DELLE HAWAII
    SALE ROSSO DELLE HAWAII

    sale_nero
    SALE NERO

    SALE MALDON
    SALE MALDON

    SALE BLU
    SALE BLU

    SALE ROSA DELL’HIMALAYA
    SALE ROSA DELL’HIMALAYA

    SALE GRIGIO
    SALE GRIGIO

  • Capri cosa vedere I fortini

    Capri cosa vedere I fortini

    Cosa vedere a Capri? I Fortini

    I Fortini

    Le torri di avvistamento di Capri: i Fortini.

    I FortiniIl cielo e il mare rappresentano la cornice più bella per la visita e la scoperta dei fortini che sono disseminati sull’isola di Capri. Il percorso in questione riguarda la parte più occidentale dell’isola, nello splendido scenario che viene artisticamente incorniciato dalla Grotta Azzurra e dal Faro di Punta Carena. Questi fortini altro non erano che le antiche postazioni militari, i quali subirono uno sviluppo importante nel corso dell’800, prima per merito dell’esercito inglese, il reale artefice della costruzione, e poi da quella francese, visto che fu proprio quest’ultimo a impossessarsi di Capri intorno al 1808. In sostanza, sono tre i fortini principali, quello di Orrico, Mesola e Pino, un complesso fondamentale che difendeva in maniera strenua l’isola campana.
     

    Scoprire i fortini in un sentiero suggestivo.

    sentieroUna passeggiata alla ricerca e alla scoperta dei fortini non è un semplice percorso a piedi, ma un continuo susseguirsi di meraviglie, naturali e artistiche. L’inizio dell’itinerario può partire sicuramente dal Faro di Punta Carena, ma anche la Grotta Azzurra rappresenta una zona ideale in questo senso. In tal modo, il sentiero ci porta subito ad ammirare il cosiddetto Fortino di Pino; se ci si trova invece nei pressi della Grotta Azzurra, è allora consigliabile arrivare fino alla caratteristica piazzetta di Orrico, scendere la relativa vallata e arrivare fino all’omonimo fortino, a cui segue quello di Mesola. Tali costruzioni rappresentano esclusivamente delle tappe davvero magnifiche nel tragitto che consente di godere appieno di panorami incantevoli e rari nella loro bellezza: la macchia mediterranea imprime di colori vivaci tutto questo scenario, anche se bisogna sottolineare che il percorso può anche risultare faticoso, vista la sua lunghezza e impervia, ma a tale fatica corrisponde come premio una visione da togliere il fiato. Occorre comunque pianificare l’intera passeggiata, visto che la durata del percorso può arrivare anche alle cinque ore, ma esistono delle apposite mattonelle informative che illustrano nel dettaglio quanto si sta visitando.
     

    Le caratteristiche dei vari fortini.

    Giungendo nella località Pino si arriva nei pressi del fortino più significativo, in quanto a dimensioni e caratteristiche. Si tratta ovviamente del Fortino di Pino, il quale dovrebbe anche aver beneficiato di una precedente struttura che risaliva al Medioevo: il muro è stato eretto a secco e l’intero complesso si affaccia splendidamente verso il mare. Da qui si può ammirare uno dei più bei tramonti di tutta Capri, col sole rosso che illumina di nuovi colori i mattoni dell’edificio, rendendolo davvero speciale. Una piccola caserma e una cisterna utilizzata per raccogliere l’acqua piovana completano questo primo fortino, così caratteristico e ancora pieno di storia da raccontare. Il fortino che segue è quello di Mesola, posto proprio i mezzo a quello di Pino e a quello di Orrico. Anche la sua origine risale al XIX secolo e viene conosciuto anche come fortino del Campetiello, visto che questo era il nome della famiglia che possedeva il territorio. Il Fortino di Mesola è una chiara testimonianza del passaggio dei Romani in queste zone, un elemento che rende ancora più affascinante la sua storia. Infine, c’è il fortino di Orrico, tra i più celebri perché è proprio da qui che Murat attaccò Capri con la sua flotta per far fuggire gli inglesi: nei dintorni si trova anche Casa Galatà, un pratico snodo viario che conduce fino alla Grotta Azzurra, e l’insenatura di Gradola col suo magnifico e invitante mare.

  • Grotta Azzurra Capri

    Grotta Azzurra Capri

    Grotta Azzurra Capri

    Una meraviglia dalla seducente bellezza: la Grotta Azzurra Capri.

    grotta azzurra
    foto: grotta azzurra capri

    Nei dintorni di Anacapri, a tre chilometri appena da questa zona così collinare e pacifica, si trova la Grotta Azzurra, attrazione davvero unica nel suo genere che tra l’altro era già nota al tempo degli antichi Romani. È incredibile pensare, comunque, come nel corso del tempo questa stessa grotta fosse caduta in un inesorabile oblio e declino che rischiavano di comprometterne per sempre le caratteristiche principali: fortunatamente, pian piano essa è tornata l’oggetto di ammirazione che è ancora oggi in modo più che meritato, anche se si è dovuto attendere fino al XIX secolo per ottenere questo traguardo. La notorietà mondiale della grotta che resiste fino ai giorni nostri è più che giustificata; in effetti, la denominazione così particolare deriva da un effetto unico che solo questa meraviglia è in grado di generare. L’illuminazione della grotta avviene soltanto dalla parte dell’ingresso e da un’apertura sotto l’acqua nelle profondità di questo splendido mare, dunque le pareti tendono ad assumere una colorazione azzurra e gli oggetti che vengono immersi hanno dei fantastici riflessi di color argento, un tripudio dei colori più belli che vi farà innamorare senza dubbio di questo luogo. Ma quali rischi ha corso realmente la grotta in passato? Anzitutto, l’antro era molto più vasto prima che il fenomeno del bradisismo (tipico dell’attività vulcanica) ne portasse il livello molto più in basso rispetto ai giorni nostri. Attualmente, la lunghezza è di 54 metri, l’altezza di 30, mentre la larghezza è pari a 15 metri.

    Come farsi coinvolgere dalla grotta azzurra di capri.

    L’azzurro tendente al celeste delle acque, il magnifico bianco argenteo, le vaste dimensioni, tutto contribuisce a rendere questa grotta un capolavoro da mozzare il fiato per l’emozione che suscita. La visita avviene, in maniera piuttosto romantica, a bordo di piccole barche a remi ed è molto particolare, visto che occorre rimanere perfettamente stesi per accedere nel basso varco naturale della roccia. Una volta entrati nella grotta si verrà immediatamente investiti, nel modo più piacevole, da questa atmosfera calda e azzurra, con la volta che racchiude questo gioiello della natura quasi fosse un duomo. Sono molte le tappe e gli ambienti da non lasciarsi sfuggire all’interno della Grotta Azzurra. Anzitutto, una visita d’obbligo la merita la cosiddetta Galleria dei Pilastri, la quale deve il suo nome al fatto di essere caratterizzata da tre rami che sono collegati tra loro e che conducono fino alla Sala dei Nomi: in quest’ultimo ambiente, i visitatori sono soliti lasciare un segno del loro passaggio, una firma che rimarrà impressa per sempre nella roccia e che testimonia l’immenso affetto che viene nutrito nei confronti della grotta. Infine, ci sono gli ultimi due ambienti, quelli che possono essere raggiunti con una certa facilità, dopodiché gli accessi sono impossibili: si tratta del Passaggio e della Sala della Corrosione.

    La Grotta Azzurra ai tempi dei Romani.

    Una leggenda davvero interessante circonda il mito della Grotta Azzurra Capri e risale addirittura ai tempi dell’impero Romano. Come è già stato precisato, infatti, la grotta era nota già in quell’epoca, dunque non deve sorprende una datazione così remota, ma è bello pensare cosa potesse rappresentare questo luogo in passato. La convinzione più forte riguarda gli anni in cui l’impero era retto dall’imperatore Tiberio, quando si pensa che la parte più interna della Grotta Azzurra fosse sfruttata come ninfeo marino (dunque come edificio sacro in cui venerare una ninfa, appunto). Qualcun altro si è invece spinto oltre, immaginando che la grotta fosse una zona abitata e allietata dalla presenza di sirene o nereidi, le note figure mitologiche, considerate figlie del dio del mare Nereo, ma non mancano le leggende relative a demoni che impedivano l’ingresso a qualsiasi persona tentasse di avvicinarsi.