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  • I migliori robot da cucina sul mercato: suggerimenti e informazioni

    I migliori robot da cucina sul mercato: suggerimenti e informazioni

    Mentre alcuni anni fa, il marchio Vorwek e il suo ormai famoso Bimby erano soli, senza concorrenza nel mercato dei robot da cucina, oggi diversi produttori vogliono condividere la parte del leone come planetaria kenwood. In questo sito ti propongo di scoprire tutte le sue nuove alternative, di solito offerte ad un prezzo molto più attraente del Bimby e con così tante caratteristiche. Quindi sto parlando qui dei vantaggi di un Robot Multifunzione, come sceglierlo e come usarlo.

    Come scegliere il tuo robot da cucina?

    Se hai il budget necessario, allora prendi direttamente un robot molto completo che ci consentirà di raggiungere assolutamente tutto ciò che vogliamo. Se il nostro budget è limitato, dovremo scegliere e decidere in base alle nostre esigenze. Il numero di persone della tua famiglia ti aiuterà prima a rivolgersi a un prodotto che offre una ciotola più grande o più piccola. Una capacità di 1,5 Litri sarà sufficiente per 2 o 3 persone, ed è da 2,5 o 3 Litri che puoi cucinare tutti i piatti per 4 persone.
    offerta-robot-da-cucina-artisan-kitchenaidQuindi devi verificare alcuni criteri per assicurarti di avere un buon robot. La potenza del motore è ovviamente un criterio importante. Più forte è il motore, più resistente sarà e ti permetterà di impastare pasta compatta o di mescolare cibi solidi con maggiore facilità.
    Devi anche assicurarti che il tuo robot permetta le funzionalità che desideri veramente. Non tutti i robot di cottura impastano, altri mescolano solo le erbe, ma non il ghiaccio o le noci, alcuni hanno un piccolo cestello per il vapore, mentre altri consentono di cucinare su più piani, ecc. Se hai già alcuni elettrodomestici e utensili a casa, salterai alcune opzioni e favorirai gli altri.
    Il fornello dovrebbe essere il più facile da usare possibile. Altrimenti esiterai ad usarlo ed è necessariamente un peccato che un dispositivo di questo prezzo rimanga nella sua confezione o che si sporchi il piano di lavoro. Deve essere facile da gestire e gestire. Se sei un principiante, favorisci un robot che viene fornito con un libro di cucina adattato al modello, è il modo migliore per cucinare quasi come uno chef in fretta.
    Ovviamente le dimensioni del robot sono importanti, non deve occupare tutto lo spazio sul piano di lavoro ed è adatto alla tua cucina. Infine, dovremo necessariamente guardare all’estetica. Un prodotto che costa così tanto deve necessariamente piacerci un po ‘, soprattutto perché sarà molto spesso in vista e diventerà quindi un oggetto di decorazione a pieno titolo.

    I vantaggi di un robot da cucina

    Il primo vantaggio di un robot da cucina è che ci permette di cucinare con grande successo molto rapidamente. È davvero lo strumento che semplifica la vita dei cuochi esperti e consente ai principianti di progredire immediatamente. In effetti, seguendo le ricette adattate al tuo robot, ci riesci di sicuro. Sorprendi la tua famiglia o gli ospiti dalle tue prime ricette e probabilmente ne rimarrai sorpreso.
    Quindi è un dispositivo che ti fa risparmiare tempo. La cottura è veloce e non è necessario utilizzare diversi dispositivi per mescolare, mescolare, cucinare, ecc. Quindi risparmi tempo ad ogni passaggio e anche durante la pulizia. Inoltre, durante la cottura, non è necessario stare davanti alla stufa, è programmato in modo che la cottura si arresti al momento giusto e tu possa occuparti di te mentre aspetti.
    Poiché il robot è multifunzionale, sostituisce molti dispositivi, il che consente di risparmiare spazio. Ovviamente è ancora imponente su un piano di lavoro, ma i tuoi armadietti svuoteranno molti utensili che non utilizzerai più.

    Come usare un robot da cucina

    Il primo passo sarà sempre quello di seguire le istruzioni nel manuale e di tenere in considerazione i passaggi di sicurezza per la chiusura del coperchio o l’avvio dell’apparecchio. Ogni modello avrà un diverso sistema di apertura di blocco.
    Prenderà quindi in considerazione la modalità di programmazione e i vari passaggi per cambiare gli accessori. Alcuni robot sostengono che cambiamo gli accessori in preparazione, altri hanno ingressi multipli, gli accessori sono posizionati all’inizio della programmazione e si susseguiranno automaticamente.
    Aggiungerà semplicemente gli ingredienti quando il robot lo recluterà e lascerà girare il tempo necessario. È davvero un assistente di cucina che lavora in modo molto indipendente e seguendo i passaggi delle ricette adattate al tuo robot, quindi è quasi impossibile non vederlo.
    Naturalmente, tutti i dispositivi sono diversi e alcuni richiedono più attenzione di altri, la programmazione sarà anche più complessa su alcuni modelli e particolarmente semplice su dispositivi diversi. Generalmente, almeno per i robot che presentiamo su questo sito, troverete suggerimenti per l’uso, oltre a nuove ricette sui siti dei produttori o, a volte, su siti di terze parti progettati dagli utenti.

    Consigli

    Tutti i dispositivi che ho testato e che troverai in questo sito sono modelli relativamente affidabili. Alcuni meno di altri, ma nel complesso sono buoni robot da cucina. Se i prezzi ti spaventano, sappi che non troverai un robot da cucina ad alte prestazioni e una buona qualità inferiore a 250 €. Questo è davvero il prezzo più basso e su questo tipo di modello non avrai la stessa funzionalità o la stessa velocità di preparazione.
    Non rivolgerti a marchi cinesi a 100 €, il cui design spesso sembra molto serio, ma la qualità del motore e degli utensili è ancora pessima. Non sarai in grado di fare nulla o quasi tutto e il robot si romperà in meno tempo di quello che serve per dirlo. I produttori seri garantiscono i loro prodotti circa 2 anni, è importante assicurarsi e controllare la chiusura della garanzia.
    https://www.robotmultifonction.it

  • Romanews | le notizie della diocesi di Roma

    Romanews | le notizie della diocesi di Roma

    Romanews, dalla Diocesi alla città

    Romanews, Fede e Cultura, Concorso Premi. Sono solo alcune delle categorie  informazione del sito www.Radiopiu.eu dove quotidianamente si fa luce, tramite programmi radiofonici e articoli sul web, sugli eventi riguardanti la diocesi e la città di Roma.

    romanews
    Radionews per la Diocesi di Roma

    In primo piano le notizie su Papa Francesco e sul suo vicario generale per la Diocesi di Roma, monsignor Angelo De Donatis. Spazio poi alla Pastorale familiare, all’Azione Cattolica e alla Caritas di Roma, alle rubriche di approfondimento su fede e spiritualità tra cui “Voci di Donne bibliche”, “Il Gioco dell’Amore”, “Appunti di Morale” e le “Parole della Misericordia” che vantano della presenza di alcuni nomi celebri come quelli di Robert Cheiab, scrittore e docente di Teologia, e di monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma.
    In onda, poi, quotidianamente un giornale radio con particolare attenzione agli eventi promossi dalle parrocchie della Diocesi di Roma e dalle associazioni (tra cui Acli di Roma e Unitalsi). Ma anche una rassegna stampa sulla base dei principali quotidiani della città che offre un panorama completo di quanto accaduto in città. Tutti i programmi, in diretta sui canali RadiopiuRock e RadiopiuClassica, sono fruibili anche sul sito in formato mp3.

    Romanews ultime notizie a portata di click

    Romanews ultime notizie e non solo, dunque, a portata di click. Diversi gli eventi, sia sulla città che sulla diocesi di Roma, finora, raccontati via web e via radio a partire dal 2015. Dal Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco, fino alle consacrazioni episcopali, pochi giorni fa, dei nuovi vescovi ausiliari di Roma.
    Un’attenzione particolare è stata riservata, in questi tre anni, alle visite pastorali del Pontefice nelle chiese di Roma, ai “Venerdì della misericordia”, senza tralasciare il convegno diocesano e le ultime notizie dalla città (rintracciabili nella sezione Romanews del sito), con informazioni di servizio e di pubblica utilità. Sempre, dunque, con uno sguardo alle buone notizie, sulla scia del “comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo” più volte ribadito e richiesto agli operatori della comunicazione e ai giornalisti dallo stesso Papa Francesco. Così uno spazio non poteva che essere riservato alla cultura con le mostre, gli eventi, e tutto ciò che concerne le bellezze storico-artistiche di Roma.

    Romanews e non solo

    Radiopiù non si esaurisce solo in Romanews. Lo scorso anno è stata lanciata anche la categoria dei concorsi a premi per coinvolgere maggiormente i parrocchiani e accrescere il legame tra arte e fede. Si è partiti, riscuotendo un grande successo di pubblico, da “Cantate Inni con Arte”, festival dedicato ai cori della parrocchie della diocesi di Roma. Durante la durata del concorso i coristi in gara hanno avuto l’opportunità di essere ospiti in trasmissione, e di raccontare ai microfoni di Radiopiù la loro esperienza. Coloro che hanno passato la selezione si sono esibiti, invece, nella serata finale trasmessa in diretta sui due canali e sulla pagina facebook della radio.
    È già on line il bando per partecipare alla seconda edizione. Intanto, si sta pensando a un nuovo concorso, che riguarderà la fotografia, dal titolo “Scatta in Parrocchia”.

  • AirBed

    AirBed

    AirBed

    Piccolo, semplice e veloce da gonfiare

    AirBed
    La nuova moda di questa estate è AirBed con tecnologia Nylon Ristop. Il tessuto Nylon Ripstop è un tessuto leggero, materiale con filatura di nylon che resiste allo strappo e lacerazioni. Oltre agli usi militari, il tessuto Ripstop è anche comunemente utilizzato per attrezzature da campeggio quali tende e coperture esterne di sacchi a pelo. E ‘anche usato per fare ali di deltaplano e parapendio, paracaduti, mongolfiere, vele, aquiloni, bandiere, striscioni e abiti sportivi.
    AirBed lo puoi usare sogli scogli, sulla sabbia, sul prato, in montagna e anche Galleggiante a voi la fantasia di usarlo.

    Come si gonfia AirBed? E molto semplice basta scuoterlo e far entrare l’aria e il gioco è fatto, la durata è di circa 8/12 ore
    Come si sgonfia? Semplicemente aprire la fessura frontale e arrotolare AirBed e senza aspettare che si sgonfia da solo.
    AirBed è fatto di un tessuto resistente e per questo i test hanno riscontrato che riesce a sopportare circa 200 Kg (2/3 persone) , le misure di AirBed sono di 210×100 cm Aperto sgonfio e chiuso sono 17×37 cm con un peso di 1,2 Kg. semplice da portare in montagna e al mare.

    SACCO GONFIABILE ARIA LETTINO MATERASSINO AMACA VACANZE MARE SPIAGGIA RELAX

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    Alleghiamo un video per farvi vedere come di usa AirBad

  • Zanzare modificate geneticamente, per combattere la malaria

    Zanzare modificate geneticamente, per combattere la malaria

    Per le Zanzare è in corso di studio una strategia per arginare la diffusione di una malattia che colpisce oltre 300 milioni di persone l’anno, uccidendone 800.000, adottata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Perugia, dell’Imperial College di Londra e dell’University of Washington a Seattle.
     zanzare
    La terribile malattia in questione è la malaria, causata da un minuscolo ma letale insetto africano: la Zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti).
    La strategia da adottare, prevede di ricorrere alla modifica dei geni, sugli esemplari maschi, in cui vengono introdotti appositi geni, i quali alterando lo sviluppo della discendenza, in tempi brevi uccidono le femmine.
    Difatti, i maschi di zanzara modificati con questo “gene killer”, accoppiandosi con femmine non modificate, danno origine ad una nuova generazione in cui i maschi ereditano il gene. In allevamento le zanzare sono in grado di riprodursi a milioni ma il gene killer, entra in azione solo quando queste vengono rilasciate nell’ambiente.
    I ricercatori che stanno studiando il gene killer delle zanzare, sperano di far ridurre drasticamente la popolazione di zanzare, in Africa, riuscendo così a contrastare in maniera efficace la malaria.
    Nella foto in alto si può osservare un esemplare di  Zanzara della febbre gialla; si può riconoscere dalle macchie bianche sulle zampe e da una marcatura a forma di lira sul torace. È originaria dell’Africa, ma il suo areale si è esteso a tutte le regioni tropicali e subtropicali. È in grado di svernare superando anche stagioni invernali molto rigide.
  • Villa San Michele – Capri

    Villa San Michele – Capri

    Villa San Michele Capri

    Una pregevole dimora storica: Villa San Michele.

    Nell’isola di Capri Villa San Michele Capri rappresenta senza dubbio l’unico esempio davvero originale di una dimora dall’incredibile sapore storico, aperta al pubblico tutto l’anno: la sua importanza è notevole, anche perché essa spiega in modo deciso l’influenza che è stata da sempre esercitata dall’isola campana su personalità note e ignote di tutto il mondo.

    Villa San Michele - Capri
    Villa San Michele – Capri

    La collocazione di Villa San Michele è davvero suggestiva, nel versante nord-orientale di Anacapri, a oltre trecento metri di altezza sul livello del mare, ed ha tra le più importanti viste su Capri, la Penisola sorrentina e il Golfo di Napoli. Il suo periodo d’oro, però, è stato quello compreso tra il 1896 e il 1907, quando divenne la residenza del suo creatore svedese, il medico di corte e scrittore Axel Munthe. In passato, tra l’altro, qui sorgeva una delle splendide dodici ville imperiali di origine romana: tali rovine furono conservate con minuzia e puntiglio dallo stesso Munthe e sono visibili ancora oggi nel ridente giardino. Per quel che concerne l’architettura, c’è da dire anzitutto che gli interni e l’elegante collezione di arte antica sono in grado di formare un’esperienza davvero unica e rispecchiano piuttosto fedelmente il gusto romantico e simbolista che all’epoca dominava in lungo e in largo. Da sessant’anni a questa parte Villa San Michele è diventata una proprietà immobiliare che beneficia della cura della Fondazione Stiftelsen San Michele, anch’essa scandinava come il suo più importante proprietario. Sono i mesi estivi quelli più consigliati per una visita di questo spettacolare edificio, dato che è proprio in questa occasione che viene offerto un programma culturale molto ricco e variegato, con concerti di musica di ogni tipo, spettacoli teatrali ed esposizioni artistiche sempre aggiornatissimo.

    Il giardino della villa.

    Villa San Michele - Visuale
    Villa San Michele – Giardino

    Al giorno d’oggi il giardino di Villa San Michele Capri mantiene un fascino unico: la Loggia delle sculture, il lungo pergolato e il fresco Viale dei Cipressi tendono a seguire le idee del suo ideatore, Axel Munthe. Il turista che giungerà in questi ambienti verrà immediatamente immerso nel particolare micro-clima del giardino, una vera e propria selezione accuratissima della locale flora mediterranea che vive in perfetta armonia con piante e alberi che provengono da tutti i continenti del mondo. Pini, palme e piante davvero curiose sono il naturale contorno di questo giardino, il quale può anche vantare specie rarissime e anche estinte in natura ma sopravvissute proprio a Capri. I tulipani, le azalee e le rose donano poi colore al giardino durante tutto l’arco dell’anno. Villa San Michele sembra in questo modo aprire le braccia al cielo e al mare, uno degli effetti scenografici che lo stesso Munthe voleva per la sua dimora, una casa aperta al sole, al vento e alla voce del mare, un locus amaenus di chiaro stampo romano, un luogo dove ristorare lo spirito con le meraviglie provenienti da tutto il mondo.

    Un proprietario eccentrico ma geniale: Axel Munthe.

    Axel Munthe
    Axel Munthe

    La bellezza di Villa San Michele deriva soprattutto dall’inventiva e dalla intraprendenza di Axel Munthe, il principale edificio della costruzione. Munthe fu un uomo dalle molteplici qualità e trascorse gran parte della propria vita a Capri. Fu soprattutto medico e scrittore di fama internazionale. Pregevole è soprattutto la sua opera “La storia di San Michele”, in cui la genesi della villa omonima gioca un ruolo fondamentale. La maggior parte della propria fortuna economica venne investita nei suoi due grandi progetti di vita, vale a dire la costruzione di Villa San Michele e l’aiuto a coloro che stavano peggio di lui in qualità di medico, essendo tra i più apprezzati in questo ruolo, dato che ricopriva l’incarico di dottore personale dell’erede al trono di Svezia, la principessa Vittoria.

  • Segno zodiacale Acquario – Oroscopo

    Segno zodiacale Acquario – Oroscopo

    segno zodiacale Acquario

    Il segno zodiacale Acquario

    Durata: 21 Gennaio – 19 Febbraio
    Posizione nello Zodiaco: dai 300° ai 330°
    Segno: fisso
    Genere: maschile
    Elemento corrispondente: Aria
    Pianeta: Urano

    Caratteristiche

    Il segno zodiacale  Acquario è della fratellanza universale o anche dell’amicizia, dell’abbattimento delle frontiere, dell’amicizia fatta persona, crea dei nativi particolari, eccentrici, dotati di un’intelligenza acuta, speculativa, di una socievolezza sfrontata e di una spiccata capacità in tutte quelle mansioni che richiedono furbizia, acume, prontezza. In realtà esistono poi tantissimi Acquari eccessivi, fanfaroni, che affermano continuamente di aver trovato la pietra filosofale o l’elisir di lunga vita: ma sappiate che tutto gli si perdona perché loro veramente credono a ciò che dicono, come se nel loro individualismo sfrenato pensassero che le loro fantasie divengano automaticamente realtà per il solo fatto che loro le hanno pensate. A volte però è proprio grazie alla loro genialità che l’umanità è progredita, alla loro fede incrollabile in un futuro migliore e alle loro idee rivoluzionarie. sentimentalmente sanno essere caldi ma sono per rapporti di stampo amichevole e anticonformista.

    Simbologia

    Simboleggia la XI Casa nell’oroscopo che rappresenta i rapporti, le relazioni, le amicizie.
    I Planeti nell’ Acquario: Saturno è nel suo domicilio notturno, Urano è nel suo domicilio notturno, il Sole è in esilio, Nettuno è in esaltazione.
    Simbologia stagionale: è l’anticamera della primavera. II seme ha posto le sue radici e la pianta, tramite la linfa che scorre in esse, si appresta a sbucare alla superficie.
    Gli animali: civetta, corvo, anguilla.
    Le piante e i fiori: salice, edera, papavero.
    Profumo: timo
    Pietre: le pietre scure, blu, viola, nere e onice
    Metallo: piombo anche l’uranio e il platino
    Colore: nero
    Giorno fortunato: sabato
    Numero fortunato: 3
    Nazioni, regioni e città del segno: Abissinia, deserto dell’Arabia, Circassia, Lituania, Piemonte, Prussia, Svezia, Tartaria, Unione Sovietica, Westfalia, Brema, Brighton, Amburgo, Ingolstadt, Salisbury, Sidney, Trento.

  • Segno zodiacale Ariete – Oroscopo

    Segno zodiacale Ariete – Oroscopo

    segno zodiacale ArieteIl segno zodiacale Ariete

    Durata: 21 Marzo – 20 Aprile
    Posizione nello Zodiaco: da 0° a 30°
    Segno: cardinale
    Genere: maschile
    Elemento corrispondente: fuoco

    Caratteristiche

    Il nato del segno zodiacale Ariete è vitale, ed è dotato di grande coraggio con cui affronta tutte le situazioni; non è certo un razionale, e spesso si lascia guidare dall’impulsività.
    Possiede un’intelligenza rapida, intuitiva; è un individuo mobile, incostante, a volte umorale, lunatico, specialemte se viene messa in discussione la sua autorità. Come domicilio di Marte, è un segno di guerrieri, uomini politici, condottieri, più che di uomini di pensiero, poiché fondamentalmente credono nel valore dell’azione: nei momenti difficili l’Ariete si butta a capofitto nel lavoro o comunque ‘nell’agire’.

    Simbologia

    Simboleggia la I casa dell’oroscopo che rappresenta la personalità dell’individuo nelle sue forme primordiali. È la sede della vita istintiva e degli slanci incontrollati. Simboleggia anche la nascita e il primo contatto con la realtà circostante che è sempre violento e in qualche modo traumatizzante per la personalità.
    I Pianeti nell’del segno zodiacale ariete: Marte e Plutone sono nel loro domicilio diurno, Venere è in esilio, il Sole è in esaltazione, Saturno è in caduta. Simbologia stagionale: è: l’inizio della primavera, la natura si risveglia e tutto si apre al nuovo ciclo vitale che inizia.
    Gli animali: lupo, gallo, manta.
    Le piante e i fiori: cespugli spinosi, agrifoglio, ginestra.
    Pietre: diaspro verde.
    Profumo: lavanda.
    Metallo: ferro.
    Colore: rosso.
    Giorno fortunato: martedì.
    Numero fortunato: 8.
    Nazioni, regioni e città del segno:
    Germania, Gran Bretagna, Danimarca, Giappone, Palestina, Perù, Polonia, Siria. Brunswick, Capua, Cracovia, Firenze, Marsiglia, Napoli, Padova, Saragozza,Utrecht, Verona.

  • Cambio d'acqua automatico con Aquatronica

    Cambio d'acqua automatico con Aquatronica

    ambio d’acqua automatica con Aquatronica – Articolo realizzato da Paolo Viviani

    Per gestire i cambi d’acqua automatici con Aquatronica bisogna avere nel mobile oltre la sump e la vasca di rabocco altre due vasche, una che permette di raccogliere l’acqua tolta e l’altra di contenere l’acqua nuova.

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    Il sistema lavora cosi:

    Se il sensore SO6 indica che non è attivato (Vasca acqua scarto non piena), e il sensore S07 è attivo (Vasca acqua salata piena), la pompa collegata sulla presa C passa in ON per un minuto, nell’istante che la presa C cambia di stato e passa in ON il sistema disattiva la presa B ( presa dedicata al funzionamento dell’osmoregolatore, reintegro acqua osmosi).

    Passato 1 minuto (tempo che ho decidiamo noi) la presa C passa in OFF, il sistema poi resta fermo per 4 minuti (tempo scelto sempre da noi),passato tale tempo la presa D passa in ON sino al raggiungimento del sensore S04 a LIV2 e poi passa a OFF.

    Questa situazione resta per 10 minuti (tempo che ho ritenuto necessario per equilibrare il livello) passato il tempo il sistema riabilita la presa B al suo funzionamento regolare. Questa impostazione  è automatica e con ripetizione ciclica, 1 volta al giorno .

    Passiamo alla stesura del Programma: utilizziamo le sequenze x, y, z. Il primo passo sta nel temporizzare, o meglio, stabilire le ore di funzionamento nelle quali la presa dell’osmoregolatore sarà esclusa, tempo necessario per procedere al cambio.
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    Fatto ciò andiamo passiamo a prelevare l’acqua mediante la pompa collegata sulla presa C alle seguenti condizioni però, il sensore S06 non deve esser attivo perché significherebbe allagar la sump, poiché la vasca di raccolta dell’acqua scartata e collocata nel mobile della Sump, e il sensore S07 è attivo, questo sta a indicare che ho acqua nella vasca dell’acqua salata, collocata sempre nel mobile, il funzionamento della presa C e temporizzato, questo dopo opportuni calcoli ci permette di capire quanta acqua estrar (io per comodità comunque ho installato un rubinetto sulla gomma che porta alla vasca di scarto)

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    Una volta tolta l’acqua, andiamo a reintegrarla, questo e possibile grazie a un’altra pompa collegata sulla presa D, il suo funzionamento e associato al livello della sump sensore S04 (sensore il quale normalmente lavora per l’osmoregolatore ), il suo funzionamento e molto semplice, se il sensore e basso parte la pompa altrimenti non parte, questa condizione di funzionamento funziona per 10 minuti, tempo che ho ritenuto necessario per riequilibrar i livelli.

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    Passato il tempo nel quale ho fermato l’osmoregolatre per fare le operazioni sopra citate, passo a riattivarlo prendendo il suo nomale funzionamento.

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    Questa programmazione e molto elastica e ci permette di cambiar la quantità giornaliera ( in questo caso) o settimanale anche se si vuole, d’acqua che si ritiene più opportuno per la gestione della nostra Vasca.

     

  • Chiesa SS. Annunziata: Muro Leccese

    Chiesa SS. Annunziata: Muro Leccese

    LA STORIA DELLA CHIESA MARIA SS. ANNUNZIATA (Muro Leccese Le)


    “Il solo monumento degno veramente di essere osservato in Muro Leccese è la Chiesa parrocchiale. Non mi si dica esagerato se asserisco che fra le chiese dei piccoli paesi di Terra d’Otranto questa è la più ricca di opere d’arte. Per architettura potrà forse gareggiare con molte sue consorelle, ma per quadri non è, a parer mio, inferiore a nessuna“.

    chiesa muro leccese
    Chiesa SS Annunziata muro leccese

    Così scriveva C. De Giorgi, eminente storico leccese, con ammirazione ed entusiasmo, del nostro monumento.
    Dedicato alla Vergine Annunziata, è a croce latina e misura 30 m. di lunghezza e 18 m. di larghezza

    L’asta della croce è divisa da pilastri in tre navi, ma nonostante le classiche forme corinzie e non pochi spunti decorativi barocchi, risente ormai del gusto rococò.
    Iniziato nel 1680, fu portato a compimento nel 1693 dagli architetti muresi Francesco Milanese e Giovan Battista De Bellis.
    La costruzione venne realizzata in pietra leccese e carparo e con il tetto a falsa capanna.
    Il prospetto, che si affaccia su Piazza del Popolo, appare longitudinalmente diviso in tre ordini, i primi due scanditi da un cornicione aggettante, verticalmente diviso in tre serie, intervallate da finti cubi in corrispondenza delle quattro lesene trinate che corrispondono alla ripartizione delle navate, ove si accede da tre porte, di cui la maggiore si apre sulla facciata, mentre le altre due appaiono rispettivamente ai lati del sacro edificio.

    L’attuale chiesa fu edificata tra il 1681 e il 1693 su un preesistente edificio sacro di dimensioni inferiori. Il progetto è di due architetti muresi:Francesco Milanese e Giovanni Battista De Bellis. È a tre navate e con pianta a croce latina. Sul portale d’ingresso si innalzano due statue raffiguranti la scena dell’Annunciazione. Oltre all’ altare maggiore che proviene dalla chiesa dei Domenicani, vi sono altri sette altari. Di particolare rilievo quello dell’Annunziata, posto nel braccio sinistro del transetto, in cui le tele dell’Annunziata, dell’Immacolata e dell’Assunta e le quattro formelle raffiguranti storie della vita della Vergine si inseriscono in una pregevolissima e ricchissima macchina scultorea. Nel braccio destro del transetto si ammira l’altare dedicato a S. Antonio da Padova del 1714 di buona fattura.
    Questo altare è stato oggetto di uno stupendo restauro nell’anno 2010 e si può ammirare ora in tutto il suo splendore originario.
    La Chiesa dell’Annunziata, per la quantità e la qualità delle tele che accoglie, alcune di enormi dimensioni si può definire una vera e propria Pinacoteca. Vi si trovano, infatti, opere di alcuni tra i più importanti pittori salentini del ‘700. Oltre al murese Liborio Riccio, (1720-1785) vi hanno lavorato tra gli altri Serafino Elmo da Lecce (1696-1722) e Aniello Letizia.

    Di Liborio Riccio è il capolavoro “La Cacciata dei mercanti dal Tempio” sul retrospetto. Dello stesso artista il “Sacrificio di Abramo”, (braccio destro del transetto), la “Presentazione dei pani e del vino fatto da Melchisedek ad Abramo nel ritorno dalla vittoria contro i Re d’Oriente (braccio sinistro del transetto). Di Serafino Elmo, invece, sono le due tele raffiguranti “Davide danza durante il trasporto dell’arca” e “Eliodoro cacciato dal tempio” posti rispettivamente sulle pareti sinistra e destra del coro. Martirio di S.Oronzo e conversione di S.Oronzo nel retroprospetto. Nella zona dell’attuale battistero è visibile una tela di Donato Antonio D’Orlando (Nardò 1562-1622 ca.) raffigurante San Giovanni Battista. Sempre del D’Orlando sono le due tele collocate nella sacrestia, rappresentanti una “Madonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Francesco D’Assisi” e un “Perdono d’Assisi”.

  • Venezia e i volti dell’arte.

    Venezia e i volti dell’arte.

    Un fondo speciale, e poco conosciuto, degli Uffizi, in prestito a Venezia offre l’occasione invidiabile di farsi rimirare da grandi artisti.

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    Antonio Canova, Venere vincitrice con le sembianze di Paolina Bonaparte

    I ponti: che meraviglia! Se avete intenzione di passarne uno a Venezia, il consiglio odierno è di attraversare quello dell’Accademia (che al nostro sindaco non piace tanto… insomma era provvisorio, è rimasto, perchè non farne uno nuovo? Stiamo solo aspettando da quattro anni quello dell’esimio Santiago Calatrava, per non parlare del fatto che tutti i fondi della Regione sono investiti sul Mose; nostro signore delle acque…) così vi tritroverete davanti all’entrata di Palazzo Franchetti, sede dell’Istituto Veneto, dove ancora per una decina di giorni potrete guardare negli occhi una serie di artisti vissuti tra il XV e il XX secolo, da Filippino Lippi a Mimmo Paladino. Le opere esposte provengono da un fondo speciale del Museo degli Uffizi di Firenze, una collezione voluta da Cosimo III, il cui scopo è stato perpetrato nel tempo, ossia quello di conglobare gli autoritratti degli uomini d’arte.
    E’ un percorso affascinante che si snoda attraverso il tempo e ci regala le forme fisiognomiche di alcuni famosissimi e altri minori. L’aspetto interessante sta non solo nel dare un volto a mani sublimi, alla possibilità d’incantarsi negli occhi di Sassoferrato, ma risiede pure nella possibilità d’indagare con i nostri sguardi la percezione del sè degli autori che ci osservano, instaurando una situazione di mutevole e dialogico scambio. La scelta della posa, degli oggetti, della situazione raffigurata che a volte si presenta giocosa nonché lacerante come nel caso di Carol Rama, ci permette di andare al di là di ciò che conosciamo di loro; discorso ancor più valido di fronte ad autori quali Reni, Velasquez, Crespi, artisti di cui conosciamo l’opera commissionata e quindi filtrata attraverso gli intendimenti di un mecenate, dove l’apporto soggettivo è ridotto e sottile e non eclatante come nel caso di opere contemporanee, dove spesso è l’intimo sentire dell’artista che si palesa nelle sue espressioni artistiche parlandoci del suo mondo.
    E’ un’occasione da non perdere quella di poter percepire il carattere di persone, che hanno creato qualcosa d’immanente, attraverso il rimando preciso di uno specchio.
    Questo percorso scandito da 64 volti, ha solo due leggeri difetti di allumatura: il prezzo del biglietto che è eccessivo per un’esposizione che tutto sommato è breve anche se splendida, e il catalogo che non rende giustizia fotografica alle splendide immagine che si offrono ai nostri sguardi. In realtà la sensazione finale, quella che ci si può sentire addosso, è quella di essere stati indagati e vissuti da centinaia di occhi, in un curioso gioco d’inversione dei ruoli.