Chiesa Madre Muro Leccese

LA STORIA DELLA CHIESA MARIA SS. ANNUNZIATA (Muro Leccese Le)


“Il solo monumento degno veramente di essere osservato in Muro Leccese è la Chiesa parrocchiale. Non mi si dica esagerato se asserisco che fra le chiese dei piccoli paesi di Terra d’Otranto questa è la più ricca di opere d’arte. Per architettura potrà forse gareggiare con molte sue consorelle, ma per quadri non è, a parer mio, inferiore a nessuna“.

chiesa muro leccese
Chiesa SS Annunziata muro leccese

Così scriveva C. De Giorgi, eminente storico leccese, con ammirazione ed entusiasmo, del nostro monumento.
Dedicato alla Vergine Annunziata, è a croce latina e misura 30 m. di lunghezza e 18 m. di larghezza

L’asta della croce è divisa da pilastri in tre navi, ma nonostante le classiche forme corinzie e non pochi spunti decorativi barocchi, risente ormai del gusto rococò.
Iniziato nel 1680, fu portato a compimento nel 1693 dagli architetti muresi Francesco Milanese e Giovan Battista De Bellis.
La costruzione venne realizzata in pietra leccese e carparo e con il tetto a falsa capanna.
Il prospetto, che si affaccia su Piazza del Popolo, appare longitudinalmente diviso in tre ordini, i primi due scanditi da un cornicione aggettante, verticalmente diviso in tre serie, intervallate da finti cubi in corrispondenza delle quattro lesene trinate che corrispondono alla ripartizione delle navate, ove si accede da tre porte, di cui la maggiore si apre sulla facciata, mentre le altre due appaiono rispettivamente ai lati del sacro edificio.

L’attuale chiesa fu edificata tra il 1681 e il 1693 su un preesistente edificio sacro di dimensioni inferiori. Il progetto è di due architetti muresi:Francesco Milanese e Giovanni Battista De Bellis. È a tre navate e con pianta a croce latina. Sul portale d’ingresso si innalzano due statue raffiguranti la scena dell’Annunciazione. Oltre all’ altare maggiore che proviene dalla chiesa dei Domenicani, vi sono altri sette altari. Di particolare rilievo quello dell’Annunziata, posto nel braccio sinistro del transetto, in cui le tele dell’Annunziata, dell’Immacolata e dell’Assunta e le quattro formelle raffiguranti storie della vita della Vergine si inseriscono in una pregevolissima e ricchissima macchina scultorea. Nel braccio destro del transetto si ammira l’altare dedicato a S. Antonio da Padova del 1714 di buona fattura.
Questo altare è stato oggetto di uno stupendo restauro nell’anno 2010 e si può ammirare ora in tutto il suo splendore originario.
La Chiesa dell’Annunziata, per la quantità e la qualità delle tele che accoglie, alcune di enormi dimensioni si può definire una vera e propria Pinacoteca. Vi si trovano, infatti, opere di alcuni tra i più importanti pittori salentini del ‘700. Oltre al murese Liborio Riccio, (1720-1785) vi hanno lavorato tra gli altri Serafino Elmo da Lecce (1696-1722) e Aniello Letizia.

Di Liborio Riccio è il capolavoro “La Cacciata dei mercanti dal Tempio” sul retrospetto. Dello stesso artista il “Sacrificio di Abramo”, (braccio destro del transetto), la “Presentazione dei pani e del vino fatto da Melchisedek ad Abramo nel ritorno dalla vittoria contro i Re d’Oriente (braccio sinistro del transetto). Di Serafino Elmo, invece, sono le due tele raffiguranti “Davide danza durante il trasporto dell’arca” e “Eliodoro cacciato dal tempio” posti rispettivamente sulle pareti sinistra e destra del coro. Martirio di S.Oronzo e conversione di S.Oronzo nel retroprospetto. Nella zona dell’attuale battistero è visibile una tela di Donato Antonio D’Orlando (Nardò 1562-1622 ca.) raffigurante San Giovanni Battista. Sempre del D’Orlando sono le due tele collocate nella sacrestia, rappresentanti una “Madonna con Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Francesco D’Assisi” e un “Perdono d’Assisi”.

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