Il variopinto martin pescatore

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martin pescatore Foto di David Mark da Pixabay

martin-pescatore_1Un lampo turchese o blu elettrico si tuffa in un torrente e riemerge rapidamente, sfrecciando in aria e tenendo ben stretto un pesce. Spesso questo è il primo incontro che si fa con il martin pescatore, un uccello variopinto con testa e becco piuttosto grandi. A dispetto del nome, però, non tutti i martin pescatori si nutrono di pesci. Alcune specie prediligono lucertole, serpenti, granchi, o anche insetti, che spesso catturano in volo. Inoltre all’incirca solo un terzo dei martin pescatori di tutto il mondo vive in prossimità dell’acqua. Il loro habitat varia dalla fitta foresta tropicale alle isole coralline, fino ad arrivare al deserto. Una specie tipica del deserto è il martin pescatore dorsorosso, che vive nelle aride regioni interne dell’Australia.

Gli esemplari che pescano sono dei veri e propri professionisti. Di solito questo uccello attende pazientemente appollaiato su un ramo. Quando avvista un pesce, si prepara a tuffarsi, tenendo conto istintivamente della rifrazione della luce, fattore che può falsare la posizione del pesce. Poi si getta in picchiata, dandosi velocità con qualche colpo d’ala. Se il pesce si trova vicino alla superficie, si limita ad afferrarlo in volo. Altrimenti, piega le ali saldamente all’indietro e, come una scheggia, si immerge nell’acqua. “L’intera azione è una straordinaria dimostrazione di perizia, attuata senza un attimo di esitazione o di incertezza”, dice il libro La vita degli uccelli. I martin pescatori riescono anche a catturare più di un pesce alla volta. E nelle regioni fredde ne sono stati addirittura osservati alcuni che per catturare le loro prede rompevano un sottile strato di ghiaccio. In Australia dei martin pescatori azzurri sono stati visti acciuffare piccoli animaletti acquatici inizialmente presi di mira da ornitorinchi a caccia di cibo nel fiume.

 Corteggiamento e “vita familiare”

corteggiamento matin pescatore Il rituale del corteggiamento può risultare alquanto simpatico. In alcune specie si riscontra che il maschio e la femmina veleggiano in coppia, dopo di che il maschio fa bella mostra delle sue capacità di costruire il nido. A volte, come parte del rituale, si mette in luce offrendo alla femmina un delizioso boccone.

Il martin pescatore non costruisce il classico nido. Alcuni esemplari nidificano in gallerie che a volte scavano in argini e terrapieni o in cave di ghiaia. Altri si impadroniscono della tana abbandonata da qualche roditore, o sfruttano la cavità di una pianta.

 Per costruirsi un nido nel terreno, talvolta il martin pescatore deve scavare una galleria lunga anche un metro. Iniziare il lavoro può non essere facile. Diverse specie affrontano l’impresa volando in picchiata sul punto prescelto con il becco proteso: una manovra alquanto pericolosa, che può stordire l’uccello o addirittura risultargli fatale! Nelle foreste pluviali della Nuova Guinea e dell’Australia settentrionale, il martin pescatore del paradiso pettocamoscio di solito scava una buca in un termitaio. Le termiti non sembrano infastidite da quell’intrusione, e quando alla schiusa delle uova l’uccello se ne va provvedono a riparare il danno.

Anche assolvere il ruolo di genitori non è un’impresa da poco. In Africa un osservatore notò una coppia di martin pescatori che, oltre a nutrire se stessi, ogni giorno sfamavano i loro cinque piccoli provvedendo loro dai 60 ai 70 pesci. In un altro caso, un maschio riuscì a prendersi cura della nidiata nonostante la femmina fosse morta quattro giorni prima della schiusa. In alcune specie gli individui senza prole aiutano i genitori a covare e poi a prendersi cura dei piccoli.

Dall’Irlanda alle Isole Salomone

Il martin pescatore eurasiatico ha un’ampia area di diffusione, che si estende dall’Irlanda a tutta l’Europa e la Russia, e verso sud-est, fino alle Isole Salomone. Dato che questo territorio include delle zone con inverni rigidi, l’eurasiatico è una delle poche specie di martin pescatore che migrano, percorrendo quasi 3.000 chilometri. Il martin pescatore eurasiatico, il bianconero e il golabianca si possono trovare in discreto numero anche in Israele, nei pressi del lago di Tiberiade (o Mar di Galilea) e lungo il Giordano. Con tutta probabilità Gesù Cristo ammirò questi graziosi uccelli e le loro abitudini.

Un parente stretto del martin pescatore è il kookaburra sghignazzante. Lungo circa 43 centimetri e munito di un robusto becco di 8 centimetri, è un uccello dal piumaggio prevalentemente marrone ed è piuttosto comune in Australia. Noto per il suo verso simile a una risatina sinistra, il kookaburra è un impavido cacciatore la cui alimentazione include serpenti lunghi anche un metro.

 Anche se il martin pescatore ha pochi nemici naturali, il numero degli esemplari è in diminuzione a causa dell’inquinamento dei fiumi e della distruzione delle foreste. Infatti all’incirca 25 specie di martin pescatore sono classificate in categorie che vanno da “quasi a rischio” a “gravemente minacciata”. Si spera che gli sforzi compiuti per proteggere questi uccelli, carini e anche simpatici, siano coronati da successo.

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