Piero Pelù Identikit di un ribelle: dalla strada al palco, la vita in rivolta di un rocker senza età
“Non avrei scommesso un centesimo sui miei cinquant’anni. Sui trenta forse, ma cinquanta neanche a pensarci!”.
E per un traguardo così importante, come il compimento dei suoi primi 50 anni, Piero ha deciso di mettere nero su bianco tutta la sua vita, tutt’altro che semplice e banale. Partendo dalla sua totale venerazione per la dea musica, alla quale il musicista toscano ha dedicato corpo e anima giorno e notte, girovagando per il mondo esibendosi con la stessa passione nei club più intimi e sui palchi dei principali festival internazionali. Al fianco dei Litfiba e in solitaria, Pelù ha attraversato da protagonista oltre trent’anni di storia della musica italiana, contribuendo in modo significativo alla nascita della scena rock contemporanea.
Piero Pelù Identikit di un ribelle: “ribellarsi non è eroico è vitale”
L’adrenalina che da sempre lo ha contraddistinto durante le sue esibizioni lo ha messo più volte a rischio, così come i suoi attacchi diretti ai potenti di turno e le sue grida di rabbia contro le organizzazioni mafiose che gli sono costate minacce, gogne mediatiche e addirittura il divieto di esibirsi in Sicilia. Nelle pagine che raccontano la sua vita, Piero è riuscito a raccontarsi senza freni, senza inibizioni, riuscendo ad esorcizzare le sue paure e confidando i suoi timori. Tra questi, primo fra tutti l’incubo delle droghe pesanti che, oltre ad essere un forte strumento di potere delle mafie, minacciano l’esistenza delle generazioni più a rischio e che hanno coinvolto persone a lui care.