martedì, Maggio 14, 2024
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Grotta Azzurra Capri

Grotta Azzurra Capri

Una meraviglia dalla seducente bellezza: la Grotta Azzurra Capri.

grotta azzurra
foto: grotta azzurra capri

Nei dintorni di Anacapri, a tre chilometri appena da questa zona così collinare e pacifica, si trova la Grotta Azzurra, attrazione davvero unica nel suo genere che tra l’altro era già nota al tempo degli antichi Romani. È incredibile pensare, comunque, come nel corso del tempo questa stessa grotta fosse caduta in un inesorabile oblio e declino che rischiavano di comprometterne per sempre le caratteristiche principali: fortunatamente, pian piano essa è tornata l’oggetto di ammirazione che è ancora oggi in modo più che meritato, anche se si è dovuto attendere fino al XIX secolo per ottenere questo traguardo. La notorietà mondiale della grotta che resiste fino ai giorni nostri è più che giustificata; in effetti, la denominazione così particolare deriva da un effetto unico che solo questa meraviglia è in grado di generare. L’illuminazione della grotta avviene soltanto dalla parte dell’ingresso e da un’apertura sotto l’acqua nelle profondità di questo splendido mare, dunque le pareti tendono ad assumere una colorazione azzurra e gli oggetti che vengono immersi hanno dei fantastici riflessi di color argento, un tripudio dei colori più belli che vi farà innamorare senza dubbio di questo luogo. Ma quali rischi ha corso realmente la grotta in passato? Anzitutto, l’antro era molto più vasto prima che il fenomeno del bradisismo (tipico dell’attività vulcanica) ne portasse il livello molto più in basso rispetto ai giorni nostri. Attualmente, la lunghezza è di 54 metri, l’altezza di 30, mentre la larghezza è pari a 15 metri.

Come farsi coinvolgere dalla grotta azzurra di capri.

L’azzurro tendente al celeste delle acque, il magnifico bianco argenteo, le vaste dimensioni, tutto contribuisce a rendere questa grotta un capolavoro da mozzare il fiato per l’emozione che suscita. La visita avviene, in maniera piuttosto romantica, a bordo di piccole barche a remi ed è molto particolare, visto che occorre rimanere perfettamente stesi per accedere nel basso varco naturale della roccia. Una volta entrati nella grotta si verrà immediatamente investiti, nel modo più piacevole, da questa atmosfera calda e azzurra, con la volta che racchiude questo gioiello della natura quasi fosse un duomo. Sono molte le tappe e gli ambienti da non lasciarsi sfuggire all’interno della Grotta Azzurra. Anzitutto, una visita d’obbligo la merita la cosiddetta Galleria dei Pilastri, la quale deve il suo nome al fatto di essere caratterizzata da tre rami che sono collegati tra loro e che conducono fino alla Sala dei Nomi: in quest’ultimo ambiente, i visitatori sono soliti lasciare un segno del loro passaggio, una firma che rimarrà impressa per sempre nella roccia e che testimonia l’immenso affetto che viene nutrito nei confronti della grotta. Infine, ci sono gli ultimi due ambienti, quelli che possono essere raggiunti con una certa facilità, dopodiché gli accessi sono impossibili: si tratta del Passaggio e della Sala della Corrosione.

La Grotta Azzurra ai tempi dei Romani.

Una leggenda davvero interessante circonda il mito della Grotta Azzurra Capri e risale addirittura ai tempi dell’impero Romano. Come è già stato precisato, infatti, la grotta era nota già in quell’epoca, dunque non deve sorprende una datazione così remota, ma è bello pensare cosa potesse rappresentare questo luogo in passato. La convinzione più forte riguarda gli anni in cui l’impero era retto dall’imperatore Tiberio, quando si pensa che la parte più interna della Grotta Azzurra fosse sfruttata come ninfeo marino (dunque come edificio sacro in cui venerare una ninfa, appunto). Qualcun altro si è invece spinto oltre, immaginando che la grotta fosse una zona abitata e allietata dalla presenza di sirene o nereidi, le note figure mitologiche, considerate figlie del dio del mare Nereo, ma non mancano le leggende relative a demoni che impedivano l’ingresso a qualsiasi persona tentasse di avvicinarsi.

Quando si guasta un hard disk

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Quando si guasta un hard disk

I guasti più frequenti di dischi rigidi e computer e cosa fare in caso si verificano

hard disk
hard disk

computer, gli hard disk e le memorie sono macchine e come tali sono soggette a guasti che possono comprometterne il funzionamento e l’uso. In caso di guasti al processore, ad una scheda o alla RAM, il problema è relativamente semplice, basta la semplice sostituzione del componente guasto e tutto ritorna alla normalità. I guasti all’hard disk, invece, sono particolarmente complicati e soprattutto pericolosi per la possibile perdita dei dati e delle informazioni che vi sono contenute.
Possono comparire messaggi d’errore che informano su eventuali file danneggiati o problemi di lettura da disco. Quando dall’hard disk provengono strani rumorierrori di lettura o scrittura sempre più frequenti e appaiono messaggi d’errore che informano su eventuali file danneggiati oppure quando il computer rallenta sempre più e spesso si blocca, è probabile che il computer sia soggetto a guasti di natura meccanica.
Se c’è la possibilità, quindi, è fondamentale eseguire un immediato backup di tutti i dati che interessano e provvedere alla sostituzione del disco. Apposite indagini statistiche, sono in grado di fornire una graduatoria su quelli che sono i guasti più frequenti che capitano a un hard disk, ecco in dettagli i dati percentuali e i tipi di guasti corrispondenti.
Al 40{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} vi sono guasti fisici dovuti alle testine di lettura; la testina di lettura ha lo scopo di leggere, scrivere e cancellare i dati e qualsiasi tipo di guasto pregiudica la possibilità di accedere ai dati.
Si possono verificare guasti alle bobine o direttamente alle testine o all’amplificatore delle testine. Anche uno scompenso termico facilmente può creare dei problemi con relativo guasto. L’Head Crash, rappresenta l’errore più comune, che si verifica nel momento in cui le testine atterrano sulla superficie del disco.
20{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} circa, i guasti di natura elettronica
picchi di tensione sono la causa più comune che provoca guasti di natura elettrica, a seguito di un corto circuito sulla piastra di controllo rendendo così impossibile l’accesso ai dati. Si è di fronte a un guasto di natura elettronica anche quando capita che il computer si accenda, l’hard disk non venga riconosciuto e il processo di inizializzazione si arresti.
20{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663}: guasti logici Si verificano anche eventi per cui la perdita o l’inaccessibilità dei dati non dipende da eventuali problematiche a livello di hard disk o di hardware in generale, bensì da fattori di natura logica come formattazione, cancellazione di file volute o per inconsapevoli, possibili errori da parte dell’utente, virus informatici, tavole di partizione difettose oppure cancellate.
I guasti più comuni sono relativi alla struttura, quando cioè l’hard disk funziona correttamente ma non è possibile l’accesso ai dati che sono stati cancellati o persi.
10{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663}: guasti fisici del firmware
Nel momento in cui si accende il computer, l’hard disk necessita del caricamento di una serie di specifici parametri che sono immagazzinati, al suo interno, nei piatti. Quando questi parametri che sono essenziali per il funzionamento dei dischi, subiscono una corruzione, diventa impossibile procedere alla loro lettura.
5{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663}: guasti fisici del motore del disco
Può capitare che uno dei componenti del motore abbia dei problemi che ne causano un malfunzionamento provocando la perdita dei dati o la inaccessibilità a seguito ad esempio di problemi alla rotazione dei piatti oppure alla simmetria dell’hard disk o di bobine del motore che si uniscono.
4{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663}: guasti fisici ai piatti dell’hard disk
Le cause che provocano un guasto ai piatti dell’hard disk sono molte e diverse, come, ad esempio, una deformazione fisica del disco, la rottura e il cedimento del materiale che riveste la superficie del disco, la perdita delle proprietà magnetiche del disco, ecc.
In presenza di un guasto, di natura fisica o logica, è assolutamente sconsigliato provare ad aprire l’hard disk o tentare di sostituire una testina.
Sono operazioni delicatissime che richiedono l’intervento di personale altamente specializzato e di attrezzature particolari come ad esempio le camere bianche o clean room che ne consentono l’apertura in ambienti sterili e totalmente protetti. è necessario, quindi, rivolgersi a un centro di recupero dati, che provvederà ad analizzare l’hard disk per comprenderne le problematiche ed il tipo di guasto con l’obiettivo di recuperare i dati persi, o almeno la maggior parte di essi se non è possibile la totalità.

Torino

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Torino

Torino è sempre stata una meta obbligatoria del viaggio culturale europeo e numerosi sono gli scritti che ne hanno subito il fascino ancora oggi intatto. Scriveva già nell’ottocento Henry James: “… entrare a Torino in un incantevole pomeriggio d’agosto, significa trovare una città di portici di stucchi gialli e rosa e di caffè…” . E annotava William Hazlitt “…si scorgevano le Alpi che m’ ero lasciato alle spalle ergersi contro il cielo, simili a marmoree colonne….”.

Eppure è una città che non hai mai ostentato le sue bellezze.

E’ come una bella e riservata signora dai toni garbati, e come uno scrigno nascosto attorniato da rare perle, e una volta colte quelle più conosciute , non resta che alzare il coperchio per scoprire l’ anima più vera. Girovagare nel caratteristico del “Balon” curiosando nel vivace “mercato delle pulci”, d’estate tirar tardi ai “murazzi sul Po” e ancor perdersi in angoli nascosti tra le famose piazze del centro storico. Sostando nei caffè che trasudano storia per rubarne l’essenza e trarne profumo, tra un “bicerin” e prelibatezze di cioccolato, ci s’immerge in antiche e nuove atmosfere sospesi tra i ricordi delle dame dell’ottocento e illustri poeti, dal sigaro di Mario Soldati, alle Olimpiadi 2006.

I Portici

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Portici Via Roma

Si può fare shopping lungo i 18 chilometri di portici che si snodano nel centro. Da Piazza Carlo Felice (di fronte alla stazione di Porta Nuova), attraverso la celebre Via Roma, fino al Po. Troverete rinomate firme e il massimo del design Italiano.

Palazzo Reale

Palazzo Reale
Palazzo Reale

Iniziato nel 1646 della madama reale Cristina di Francia, moglie del Duca vittorio Amedeo I, è stata la sontuosa residenza ufficiale dei duchi e poi dei re sabaudi per oltre 2 secoli. E’ possibile ammirare i sontuosi appartamenti reali.

Castello di Rivoli

Castello di Rivoli
Castello di Rivoli

Dal 1984, nelle antiche sale decorate, è ospitato il Museo di Arte Contemporanea, vera fucina delle sperimentazioni artistiche internazionali.

 

Caffè al Bicerin

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Bicerin Sala Candele

Moltissimi i locali e il caffè storici per gustare un “bicerin”, la tipica bevanda torinese a base di caffè, coccolato e crema di latte, o un aperitivo, un rito che, nato a Torino alla fine del ‘700, oggi a conquistato il mondo.

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Palazzina di Caccia di Stupinigi
Palazzina di Caccia di Stupinigi

Complesso di straordinaria originalità e arditezza progettato per Filippo Juvara, si caratterizza per l’originale pianta a quattro bracci che partono dal sontuoso salone centrale ellittico. Nelle sale superbamente, la Residenza ospita il Museo di Arte e Ammobiliamento con arredi di grandissima qualità provenienti dalle diverse residenze sabaudi.

Mole Antonelliana di Torino

Mole Antonelliana
Mole Antonelliana

Emblema di Torino, sede del museo del cinema.Una salita vertiginosa nell’edificio in muratura più alto d’ EUROPA (m. 167,50). Un ascensore dalle pareti di cristallo consentirà di ammirare da vicino l’ardita architettura, fino ad arrivare alla balconata da cui si può godere un panorama a 360 gradi su tutta la città.(Museo e ascensore panoramico).

Parco del Valentino

Parco del Valentino
Parco del Valentino

Splendida oasi verde, affacciata sul Po. Al suo interno: l’Orto Botanico e il Castello Medievale. All’interno del parco si possono affittare le biciclette comunali.

Basilica di Superba

Basilica di Superba
Basilica di Superba

Realizzata da Filippo Juvarra. Si può raggiungere la Basilicata a bordo della storica cremagliera a dentiera: tre Km immensi nel verde e nella quiete.

Museo Egizio di Torino

Museo Egizio di Torino
Museo Egizio di Torino

Il secondo museo al mondo dopo quello del Cairo costudisce un preziosissimo patrimonio di reperti dalle origini della civiltà egizia al VI secondo d. C.

Battelli sul Po

Battelli sul Po
Battelli sul Po

I due battelli Valentino e Valentina vi accompagneranno lungo una speciale visita della città: navigando dall’imbarco dei Murazzi fino a Moncalieri, sarà un susseguirsi di ponti maestosi, affascinati architetture sullo sfondo di parchi e rigogliosi giardini.

Villa Malaparte – Capri

Villa Malaparte

Villa Malaparte
Villa Malaparte

Spunta una meraviglia dal mare: Villa Malaparte. 
Su uno dei tanti, splendidi promontori dalla forte roccia dell’isola di Capri spunta uno degli edifici più suggestivi, una vera meraviglia che si affaccia sul mare: si tratta di Villa Malaparte, la residenza che viene considerata, a ragione, una delle opere più straordinarie per quel che riguarda l’architettura degli ultimi anni. L’ambiente e la natura che circondano questa villa non sembrano risentire in alcun modo della presenza di una costruzione così immensa e maestosa, anzi all’occhio del visitatore il complesso che ne scaturisce apparirà come un mix perfetto tra modernità e verde. Il nome dell’edificio deriva essenzialmente da quello di Curzio Malaparte, il noto scrittore, diplomatico e giornalista (autore, tra gli altri, de “La pelle” e “Kaputt”), il quale amava profondamente l’isola campana e sin dagli anni Trenta cominciò seriamente a pensare di erigere proprio qui una villa che lo potesse ospitare nelle sue frequenti visite. Grande amico di Axel Munthe, Malaparte fu impressionato moltissimo dalla splendida dimora di quest’ultimo; la sua fortuna derivò soprattutto dalle amicizie influenti che poteva vantare con Edda e Galeazzo Ciano, rispettivamente figlia e genero dell’allora duce e capo del governo Benito Mussolini.
L’affetto di Curzio Malaparte per la villa.
Una tappa a Capo Massullo a Capri non può prescindere dalla visita della Villa. Lo scrittore, che ne fu il primo proprietario, ci si affezionò immediatamente, tanto da ritenerla un’abitazione in tutto e per tutto simile a lui per quel che concerne il carattere e lo spirito. Villa Malaparte sorge isolata rispetto al contesto urbano, un chiaro segnale di come si volesse dar vita a una casa che consentisse il massimo riposo e relax: il salone, ampio ed elegante, è senza dubbio la stanza più importante, con le sue immense finestre e i panorami mozzafiato che si possono godere da esse. Lo studio di Malaparte è un tuffo vero e proprio nei primi cinquanta anni del ‘900, possiamo immaginare la scrittura alacre di questo personaggio così particolare, le sue idee spuntare e nascere nella mente, proprio mentre sedeva o passeggiava in questi ambienti; le altre stanze importanti sono quella da letto e quella che era destinata ad accogliere amici ed ospiti, confidenzialmente ribattezzata come “ospizio”. Ma Curzio Malaparte si sentiva anche parte integrante di Capri e decise di adottare degli stili piuttosto semplici e sobri in relazione alla struttura complessiva, soprattutto nel tetto. I gusti estetici e architettonici sono completamente del noto proprietario, il quale aveva provveduto a realizzare tutti i disegni e i progetti che illustravano chiaramente cosa intendeva per la sua dimora.
Villa Malaparte oggi.
Malaparte fu legato in modo intenso da stretti rapporti con la Cina: ecco perché al giorni d’oggi la sua Villa si tinge dei colori della nazione asiatica. Lo scrittore fu molto riconoscente al popolo dell’ex Impero Celeste e la sua ferma volontà, una volta passato a miglior vita, fu quella di offrire ospitalità, grazie agli spazi della costruzione, agli artisti cinesi che fossero giunti a Capri per i loro studi e lavori. In realtà, questo testamento non venne esaudito, anche perché gli eredi di Malaparte lo impugnarono, ritenendosi i legittimi beneficiari della Villa; l’assegnazione della proprietà alla Fondazione Ronchi ne ha fatto, fino ai giorni nostri, un centro di primissimo piano per quel che riguarda la produzione di cultura e architettura moderna. Purtroppo, l’abitazione non può essere visitata dai turisti, ma la si può ammirare dall’alto della sua roccia. Tra l’altro, non si può nemmeno dimenticare lo splendido uso che ne venne fatto negli anni Sessanta, quando il regista francese Godard decise di utilizzare proprio Villa Malaparte per dar vita al suo film intitolato “Le Mépris”, una libera trasposizione cinematografica de “Il disprezzo”, opera letteraria di Alberto Moravia.
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Illuminazione led negli acquari marini

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Le mie considerazioni sull’ illuminazione led negli acquari marini

Illuminazione led – Vi starete chiedendo perchè l’ennesimo articolo sui led:  semplice, perchè penso che sia il caso di approfondire tutta una seria di argomenti quali tipologia di led, par, lux, lunghezze d’onda e molto altro.

Il problema è che non ho le competenze tecniche, per parlarvi di led, di par, di lux e tanto meno di lunghezze d’onda. In tutta sincerità non so nemmeno quale differenza ci sia di preciso tra par e lux. Tuttavia, considerato che dal 2009 (sono stato uno dei primi) monto sulle mie vasche plafoniere a led, dovrei in questo arco di tempo, aver fatto un pò di esperienze (anche positive): ho pensato quindi di trasmettervele. In particolare vorrei provare a sfatare qualche falso mito che gira intorno a questa tecnologia.

illuminazione led
Vasca con illuminazione led – Anno2009/2010

Confronto A. Plana - Dicembre 2012 - Febbraio 2014
Confronto A. Plana – Dicembre 2012 – Febbraio 2014

Illuminazione led – Fatta questa  premessa quasi seria ne segue una seconda completamente seria (forse): parlare di led  è difficile perchè tra una plafoniera e l’altra può cambiare tutto e ancor più quando parliamo di led appartenenti ad una plafoniera autocostruita. Spesso sento dire “l’ illuminazione led non funzionano” o “non sono come i T5”, invece andrebbe detto “quella plafoniera a led non funziona”, che è cosa ben diversa. Tra una plafoniera e l’altra può cambiare la tipologia di led, il loro numero a parità di copertura, possono avere lenti, possono non averne, possono avere riflettori e così via. Tornando poi al discorso par, lux e lunghezze d’onda oggi noto tanto chiacchierare su questi dati: sembra quasi che per valutare una plafo debba essere necessario un misuratore dei par. Personalmente, per affermare se funzioni o meno una plafoniera, la monto sull’acquario e la provo almeno per un anno: solo così riuscirò a capire realmente se funziona  senza  interessarmi minimamente di tutti quei dati tecnici che, torno a ripetere, non ho nemmeno un’idea precisa di cosa siano. Ora, non credo che conoscere questi dati sia addirittura inutile (per cui ben vengano test in questo senso) ma non lo reputo fondamentale. Sia chiaro che non voglio farmi portavoce di nessuna verità assoluta, ma quello che ho scritto e continuerò a scrivere saranno solo mie impressioni ed esperienze sull’utilizzo nel tempo delle plafoniere a led e come tali consideratele.
Vasca illuminata a led - Anno 2011/2012
Vasca illuminata a led – Anno 2011/2012

Confronto A. Hyacinthus - Febbraio 2013 - Aprile 2014
Confronto A. Hyacinthus – Febbraio 2013 – Aprile 2014

Illuminazione led – Ultima premessa: tutte le mie considerazioni sono fatte per la gestione di vasche dedicate principalmente all’allevamento di coralli duri SPS e LPS e quindi vasche esigenti in fatto di luce e chimica dell’acqua.  L’articolo è quindi rivolto principalmente agli acquariofili desiderosi di provare per la prima volta questa tecnologia.

Da fine del 2009 ad oggi ho avuto tre modelli di plafoniere a led montate su due vasche differenti.  Non starò qui  ad elencare i modelli e le caratteristiche di ogni plafoniera perchè non è questo l’obiettivo dell’articolo, ma farò una serie di considerazioni e riflessioni sulla gestione di vasche SPS illuminate a led, prendendo in considerazione le esperienze positive ottenute con due delle tre plafoniere citate prima.

Iniziamo: ritengo che portare avanti una vasca con illuminazione led sia leggermente più complicato che farlo con un’illuminazione T5 o HQI perchè con i led la vasca può avere delle variazioni più veloci e bisogna avere un certo occhio per leggerle in tempo. Di conseguenza dovrei dire ai neofiti di iniziare con illuminazione T5 o HQI perchè più facili da gestire, ma non è così: ai neofiti  sconsiglio di iniziare allevando animali delicati come SPS ma di cominciare con animali molto più semplici come i molli montando l’illuminazione led che preferiscono tra led, HQI e T5. Fatta un pò di esperienza e di conseguenza anche un pò d’occhio si può iniziare a provare ad inserire qualche corallo duro di facile allevamento. Ad oggi ritengo i led ancora un gradino sotto i T5, non per una questione prettamente di colorazione degli SPS, ma più per uno stato di benessere degli animali sicuramente superiore in vasche con T5.

Vasca illuminata a led - Anno 2013/2014
Vasca illuminata a led – Anno 2013/2014

Confronto A. Tortuosa - Novembre 2013 - Gennaio 2014
Confronto A. Tortuosa – Novembre 2013 – Gennaio 2014

Illuminazione led – Come scegliere la plafoniera giusta? Si deve partire dal presupposto che quella dei led ad oggi è una tecnologia che costa parecchio specialmente nel nostro hobby, per cui se siete orientati nel fare una spesa minima vi consiglio di andare direttamente su altre illuminazioni. Le plafoniere che io ritengo migliori sono tra le più costose e forse non è un caso. La maggior parte delle plafoniere in vendita non sono propriamente adatte ad allevare coralli SPS esigenti ma sono più indicate all’allevamento di molli e LPS. Una cosa da tenere fortemente in considerazione nella scelta è capire se effettivamente abbiamo un abbattimento del consumo della corrente elettrica rispetto ad un’altra tipologia di illuminazione. L’abbattimento della corrente dovrebbe essere almeno del 30{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} specialmente a fronte di una determinate spesa per l’acquisto della plafoniera. Montare led per avere consumi prossimi a quelli dei T5/HQI per me non ha senso. Per esempio io sulla vasca attuale (125x80x65) ho un consumo con i led di 220/240watt: se avessi voluto montare i T5 avrei dovuto mettere almeno 10 T5 da 54 watt per un consumo di 540 watt. Come si vede ho un abbattimento di oltre il 50{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} del consumo di corrente elettrica. Non vado oltre sull’argomento del risparmio elettrico e mi limito ai consumi delle sole plafoniere perchè dovremmo considerare tanti altri fattori quali riscaldatore, refrigeratore, isolamento del supporto vasca, sostituzione lampade/tubi, isolamento dell’appartamento e quant’altro rendendo il calcolo troppo soggettivo (queste alla fine sono considerazioni che dovete fare voi). Un consiglio che posso darvi per tenere sotto controllo i consumi di corrente elettrica è quella di impostare la temperatura del termoriacaldatore a 20/21 °c, anche perchè in natura nei periodi più freddi la temperatura dei reef arriva anche a 18° C. Nella scelta della plafoniera a led basatevi anche sulle esperienze di altri acquariofili, andate a vedere vasche con montate  plafoniere che possono interessarvi, andate su prodotti già testati.
Controller
Controller

Riflettore per singolo led
Riflettore per singolo led – illuminazione led

Illuminazione led – Un’altro elemento che viene considerato nella scelta di una plafoniera con illuminazione led è quella della presenza di un controller per modificare a proprio piacimento la potenza dei vari canali (led bianchi, led blu, led UV, etc) : in realtà,secondo la mia opinione, la sua presenza non è necessaria in modo particolare se la plafoniera deve essere utilizzata da un utente alle prime armi. Un utente inesperto in automatico modificherà continuamente la potenza dei vari canali cercando quella combinazione idealmente perfetta e raggiungendo invece solo l’obiettivo di stressare la vasca. Meglio una plafoniera che non permette modifiche in questo senso o le riduce al minimo perchè eviterebbe queste continue variazioni.

Meglio una plafoniera solo con led bianchi e blu o meglio una con led bianchi, blu, UV, verdi, rossi, etc (dette multicolor)?  Faccio una semplice considerazione: le vasche che ho visto dal vivo o in foto (meno giudicabili) con SPS “seri” (passatemi il termine) avevano plafoniere con led bianchi e blu; vasche viste dal vivo e in foto con LPS con colori “americani” (passatemi anche questo) avevano montate plafoniere multicolor.  Penso di avere espresso il mio pensiero abbastanza chiaramente.

Heliofungia Actiniformis illuminata con Led
Heliofungia Actiniformis illuminata con Led

Acropora Prostrata illuminata con led
Acropora Prostrata illuminata con led

Illuminazione led – Molto spesso sento dire o leggo che per gestire vasche con i led bisogna alimentare molto o cose simili perchè i led ossidano di più: niente di più falso almeno in parte. Mi spiego meglio: non possiamo generalizzare quando parliamo di vasche marine a prescindere se gestita con led o altra illuminazione. Ogni vasca è un mondo a sé. E’ troppo facile limitarsi a dire di alimentare di più di meno per gestire la vasca perchè purtroppo la cosa è molto più complicata.   Potrebbe arrivare il momento in cui sarete costretti ad alimentare di più, ad integrare più oligo, ad abbassare il kh, ad alzare le plafo e altri accorgimenti di questo tipo, ma è necessario prima portare la vasca in determinate condizioni. Se avete la vasca grassa con No3 e P04 alti e andate ad alimentare solo perchè avete montato i led avrete nei casi migliori solo degli SPS color cioccolata e nei casi peggiori la morte di qualche animale. Pertanto bisogna imparare a leggere bene la vasca, specialmente se si usano i led, perchè gli animali con i led hanno delle reazioni più veloci in bene e in male. Bisogna capire quando non alimentare e non integrare nulla(vasca grassa, animali scuri che a volte non crescono nemmeno, etc); quando iniziare ad alimentare e integrare oligoelementi (animali con buon spolipamento, colori chari, valori prossimi allo zero, etc); quando aumentare notevolmente oligo e alimenti ed eventualmente prendere qualche altra precauzione tipo alzare la plafoniera o abbassare il kh (valori a zero, vasca magra, alcuni animali spolipano molto altri invece spolipano di meno, eventuali tiraggi dal basso, etc). Diverso è dire “con i led la vasca potrebbe smagrire più velocemente”: il concetto è molto differente. Sicuramente il tutto è molto più complicato: sopra ho infatti generalizzato e ipotizzato  quello che potrebbe avvenire in vasca, non è così riduttivo come l’ho descritto. Il mio intento è solo quello di far capire quanto sia importante imparare a leggere la vasca e modificare la gestione di conseguenza.
Acropora Tenuis illuminata con led
Acropora Tenuis illuminata con led

Acropora Millepora illuminata led
Acropora Millepora illuminata led

Illuminazione led – Le reazioni degli SPS sotto illuminazione led varia a seconda del tipo di led montato nella plafoniera, per cui è difficile fare considerazioni di questo tipo. In linea di massima ho notato che ci sono led che gli SPS accettano subito, led con cui gli animali devono avere il tempo di adattarsi e led che addirittura gli SPS soffrono rendendo la vasca di difficile gestione.  Ho avuto modo di gestire le vasche con tutte e tre queste tipologie di led. Nel primo caso non ho riscontrato nessun problema negli animali anche posizionando la plafoniera a 2/3 cm dal pelo dell’acqua, non ho riscontrato l’obbligo di effettuare adattamenti nell’inserimento di un nuovo animale.   Nel secondo caso ho notato che l’altezza minima della plafoniera dal pelo dell’acqua è intorno a 15 cm, che i nuovi inserimenti andrebbero adattati facendo dei passaggi graduali dal fondo vasca al punto voluto sulla rocciata. Inoltre se la plafoniera viene montata in sostituzione di altra tipologia di illuminazione bisogna avere la pazienza di impostare la potenza dei led in percentuali basse (se la potenza non è regolabile giocare con l’altezza dal pelo dell’acqua) per poi aumentarle lentamente ogni 7 giorni o al massimo ogni 3 giorni. Montare direttamente la plafo alla potenza massima voluta potrebbe portare anche alla perdita di alcuni animali che non hanno avuto il tempo di adattarsi alla nuova illuminazione led. Nel terzo caso avete una plafoniera rognosa che molti o alcuni (dipende dai casi) SPS non gradiscono come illuminazione o meglio la soffrono. In questo caso la plafoniera va tenuta anche oltre i 40 cm dal pelo dell’acqua e nei casi un pò più complicati conviene dare prevalenza come potenza ai led blu e diminuire quella dei bianchi. Potreste avere anche un redox molto alto e in questo caso sarebbe preferibile aumentare il carico organico aggiungendo un pò di pesci. Qui l’inserimento degli animali va obbligatoriamente fatto con un adattamento e in caso di cambio di illuminazione led è necessario procedere con calma partendo con una potenza dei led bassa o con plafoniera molta alta per poi lentamente aumentare la potenza o ridurre l’altezza della plafoniera. In tutti i casi in cui notate segni di sofferenza negli animali consiglio di procedere con cambi di acqua importanti  non fatti in un unica volta ma non oltre il 5{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} del volume dell’acquario ripetuti un giorno si e uno no finchè non vedete segni di ripresa, anche se alla lunga arrivate a sostituire il 50{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} di acqua.
LPS illuminati con led
LPS illuminati con led

Acropora Tenuis illuminata led
Acropora Tenuis illuminata led

Illuminazione led – Infine tenete presente che la vasca non funziona bene perchè sopra ci sono montati i led o i T5, ma i buoni risultati sono dati da tutta una serie di fattori uno imprescindibile dall’altro quali luce, schiumazione, movimento, metodo di gestione, integrazioni, manico, etc . La mancanza di uno solo di questi elementi pregiudica completamente il risultato finale. Questo per dire che se montate uno skimmer da 4 soldi o sottodimensionato non otterrete mai determinati risultati in termini di colori degli SPS, se non avete manico a sufficienza e i colori strabilianti che vi eravate promessi di ottenere non arrivano non dite che è colpa dei led.
Confronto A. Sarmentosa - Gennaio 2013 - Dicembre 2013
Confronto A. Sarmentosa – Gennaio 2013 – Dicembre 2013 – illuminazione a led

 

Traduzione Italiano Guida al Metodo Balling Light

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Traduzione in Italiano – Guida al Metodo Balling Light della Fauna Marin (Traduzione di Loredana Varraso)
Introduzione

Il conosciutissimo metodo Balling è un metodo estremamente semplice per dare al tuo acquario calcio, magnesio, durezza carbonatica e microelementi. In Germania questo metodo ha praticamente sostituito il reattore di calcio. Un numero sempre maggiore di acquariofili usa anche i nostri sali “Fauna Marin Balling” con reattore di calcio per compensare manualmente gli squilibri chimici, come quelli che possono verificarsi quando si usa il reattore. Per dare ad un acquario un’ottima alimentazione, queste  sostanze vengono aggiunte manualmente ogni giorno oppure usando una pompa dosometrica. L’illuminazione forte, l’allevamento di coralli duri, le barriere coralline artificiali e i preparati  batterici speciali, hanno cambiato i requisiti chimici dell’acqua e hanno reso necessario l’utilizzo del metodo Balling. Con questa idea, Fauna Marin ha messo a punto una nuova strategia e lo ha adottato alla moderna acquaristica.

Balling Light
Metodo Balling Light della Fauna Marin

Introduzione

I nostri sali rispettano i livelli di purezza farmaceutica e sono confezionati in modo protetto. Consideriamo la scheda tecnica, ma controlliamo anche i microelementi organici ed inorganici, così come l’efficacia dei Sali. Nei nostri Sali usiamo stabilizzatori bioattivi, soluzioni a tamponi di ph, e minerali specifici aumentano in modo significativo la stabilità dei parametri chimici dell’acquario. Gli oligoelementi aggiuntivi sono più stabili nella soluzione e quindi più accessibili ai coralli. Usando miscele di sali,  questo metodo Balling light, porta minerali e  oligoelementi presenti in piccole quantità oppure assenti nei Sali marini disponibili in commercio. La presenza di componenti bioattivi e la purezza dei Sali, impediscono al corallo di scurirsi e ne aumenta la crescita e la colorazione. I Sali Fauna Marin Balling sono del tutto incomparabili!




  • Più efficaci, grazie ai Sali altamente depurati con contenuto d’acqua estremamente basso
  • Miscela di Sali per una migliore stabilità di parametri importanti
  • Fatto su misura per i Sali marini di oggi
  • Valore stabile del ph
  • Presenza di sostanze bioattive che migliorano la colorazione e la crescita del corallo

Valori fondamentali:
I seguenti valori dovrebbero essere prodotti durante il funzionamento continuo.

  • Calcio 380-420 mg/litro
  • Magnesio 1200-1350 mg/litro
  • Alcalinità 6,5-8 dkH
  • Salinità 33-35 per mille

Istruzioni per il metodo Balling Light

Tre contenitori da 5 litri devono essere preparati separatamente

ATTENZIONE Aggiungi sempre il sale all’acqua, mai il contrario!

1° Contenitore – Calcio

Dissolvi 2 Kg di preparato di cloruro di calcio disidrato Fauna Marin  in 4 litri di acqua di osmosi e poi riempi il contenitore con acqua di osmosi
Poi aggiungi:

  • 25ml di Ultra trace  b color and grow elements (1)- complesso di stronzio e bario
  • 25ml di Ultra trace B metabolic elements (2) -complesso di metallo pesante

nel contenitore.

2° Contenitore – Magnesio

Dissolvi 2 kg di miscela di cloruro di magnesio esaidrato in 4 litri di acqua di osmosi e poi riempi il contenitore con acqua di osmosi. Il nuovo metodo non richiede solfato di magnesio poiché diventa molto concentrato e causa lo spostamento di ioni nell’acqua della vasca.

Non si aggiunge nient’altro in questo contenitore!

3° Contenitore- alcalinità/durezza dei carbonati

Dissolvi 500g di preparato di bicarbonato di sodio in 4 litri di acqua di osmosi e poi riempi il contenitore di acqua di osmosi.




Poi aggiungi:

  • 25 ml Ultra trace B Health Elements (3) preparato di iodio

nel contenitore

Suggerimenti

Si possono utilizzare anche contenitori più grandi. Devi solo ricavare le quantità da aggiungere per ogni contenitore. Usa acqua tiepida per sciogliere il carbonato. Piccoli residui possono rimanere nel contenitore. Comunque non ha effetti sulla stabilità della soluzione. Una leggera decolorazione della soluzione è normale ed è dovuta alla aggiunta di sostanze bioattive e di oligoelementi. Questo non incide sulla stabilità e sulla qualità delle soluzioni. Una volta sciolte, le soluzioni possono essere conservate senza limiti di tempo.

Il dosaggio regolare

Più le soluzioni vengono aggiunte regolarmente, più stabili sono i valori nel tuo sistema. Raccomandiamo l’uso di Fauna Marin Balling Light dosing computer, che è stato ideato particolarmente per questo metodo, oppure il modello corrispondente GHL per profilux aquarium computer. Ora i tre contenitori sono collegati ad un dosaggio appropriato tramite tubi PVC da 4/6 mm.

Suggerimento- Fai un piccolo foro nel coperchio del contenitore e inserisci un bastoncino di PVC di 4 mm fino in fondo al barattolo. Poi collega il bastoncino al tubo di 4/6 mm. Puoi usare tutto il contenuto del barattolo.

Ulteriori soluzioni

A seconda del contenuto dell’acquario, le soluzioni individuali adesso sono misurate manualmente  con lo scopo di determinare i bisogni effettivi. Prima di fare questo, determina i valori corretti dell’acqua e prendi nota dei risultati. ( Magnesio, Calcio..)
Esempio: 50 ml del contenitore 1 nell’acquario di 500 litri.
Valore prima del dosaggio= 380mg di calcio. Dopo 2 ore, ripeti il test il valore del calcio dopo il secondo test è di 400 mg. In questo esempio, l’aggiunta di 50 ml di soluzione del barattolo 1 aumenta il valore del calcio di 20 mg /litro in un acquario di 500 litri.

Adesso programma il dosing computer ad aggiungere 7ml di soluzione una volta al giorno, cioè 50 ml di soluzione distribuite in una settimana. Dopo una settimana, noterai che il valore del calcio è aumentato solo di 390 mg/ litro, nonostante sarebbe dovuto aumentare di 400 mg/litro. Questo metodo determina la vera perdita del calcio che deve essere compensata nel sistema. A causa della precipitazione chimica, della crescita oppure all’uso di agenti nel trattamento dell’acqua, la vera perdita del calcio può essere diversa dal valore calcolato. Adesso puoi facilmente  adattare il dosaggio aumentando il valore di 3ml al giorno. 50ml =+20mg/7giorni=7ml

Perciò, per ottenere il valore +30 mg, 75 ml/7giorni= 10ml devono essere aggiunti. Usando questo calcolo semplice di 3 parti puoi facilmente adottare ogni valore desiderato  e stabilire un dosaggio programmato in pochi giorni. All’inizio deve essere effettuato un controllo giornaliero del calcio (Ca test) Magnesio (Mg test) e dei valori del dKH (KH test)

Consiglio

Il Fauna Marin dosing computer è ideale per questa applicazione, poiché ogni canale può essere individualmente adottato e le sostanze possono essere dosate con intervalli di 5 minuti due volte al giorno. Dopo non più di due settimane avrai determinato le esigenze specifiche del tuo acquario e stabilito le unità di dosaggio corrette. Il fatto che il sale minerale non viene più utilizzato per il metodo Balling light ( è usato nel metodo tradizionale) non è dovuto solo ai cambiamenti regolari dell’acqua, ma al volume dei oligoelementi dissolti nel nostro acquario, che in genere è troppo alto. Perciò il fattore “spostamento degli ioni”tanto menzionato è  adatto solo sulla base della considerazione teorica del metodo Balling. Il cambio regolare dell’acqua aiuta il tuo sistema ad affievolire sostanze indesiderate e rende facile adattare e controllare i livelli di salinità. L’aggiunta di oligoelementi nel contenitore viene usato per bilanciare le soluzioni Balling e dà al tuo acquario una composizione dell’acqua quasi simile a quella naturale. Se hai bisogno di dosaggi ulteriori di elementi (colorazione), usa il nostro Color Elements.  Questi elementi aggiuntivi possono migliorare in modo significativo i colori dei tuoi coralli e stimolarne la crescita. Naturalmente il sistema è adatto anche per il dosaggio manuale. Per fare questo aggiungi le soluzioni in una zona della vasca ben circolata. Ci dovrebbe essere un intervallo di 10 minuti tra le dosi. Inizia con l’aggiunta di magnesio poi il calcio poi il carbonato.




Misura corretta

Ti raccomandiamo di verificare i tests dell’acqua con la soluzione di riferimento di Fauna Marin. Ti offriamo anche un test accurato KH per gli acquari marini. Misura la salinità del tuo acquario con frequenza regolare e modificalo se è necessario. Per fare ciò. Usa un rifrattometro (regolarmente calibrato con Fauna Marin Multi Reference) oppure un aerometro di alta qualità, esempio Tropic Marin

“Traduzione dall’inglese all’italiano della guida del metodo Balling Light della Fauna Marin. Guida presa dal sito www.faunamarin.de”
 

BARISCIANO – Borgo Medioevale

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BARISCIANO (m 940 s.l.m.)

Barisciano – Borgo Medioevale adagiato alle pendici di un monte, è sormontato dai ruderi di un antico castello che controllava la Piana dei Navelli e la strada che porta verso il Gran Sasso. Situato alla confluenza fra la SS. 17 e la strada provinciale per Castel del Monte Barisciano è il maggiore Centro della Comunità Montana Campo Imperatore Piana di Navelli.

 

barisciano
Barisciano

Secondo la tradizione Barisciano, nominato nel Chronicon Farfense come zona di confine dell’abbazia di Farfa, si è strutturato e accresciuto attorno al primo nucleo di San Flaviano. A questo, verso il Mille, si aggiunsero le popolazioni di Villa San Basilio, Villa Sant’Angelo, Bariscianello e Santa Maria di Forfona, che andarono a costituire quattro quartieri (Capo di Serra, Macchiola, Piedi la Terra e Tricaglio), dando al paese la configurazione attuale. Nel XIII secolo fu tra i castelli che parteciparono alla fondazione di L’Aquila.
Arte e monumenti
Il paese è sovrastato dai ruderi di un castello medievale della tipologia a castello – recinto, che si integrava con la fortificazione di S. Pio delle Camere. Ambedue sono costituiti da una torre isolata circondata da una cinta muraria e da un sistema articolato di torri. All’esterno della cinta si trova la chiesina di S. Rocco, in cui è possibile ammirare affreschi cinquecenteschi.  Tra i monumenti religiosi più importanti è da annoverare la chiesa di S. Maria di Caposerra (1320) chiamata anche chiesa del Buon Consiglio. Il portale del fianco destro, originariamente in stile romanico – gotico, non ha più l’arco ogivale ma resta il campanile a vela, mentre una parte dell’edificio è inglobata in case abitate. All’interno sono visibili le tracce di affreschi trecenteschi, probabilmente dello stesso ciclo pittorico di quelli della chiesa di S. Pellegrino di Bominaco e di S. Maria ”Ad Criptas” in Fossa.
La parrocchiale dedicata a S. Flaviano e databile al 1753 presenta una bella facciata in pietra. L’interno è a tre navate con cupola ed è ricca di stucchi e dorature settecenteschi. Vi è un artistico fonte battesimale datato 1571 ed un organo ligneo intagliato del 1759.
Altro edificio religioso ben conservato è la chiesa di S. Maria di Valleverde del sec. XVI che si raggiunge percorrendo la strada per S. Stefano di Sessanio; lo stile è tardo rinascimentale con facciata a coronamento sostenuto da mensole. Tanti monumenti, a testimoniare un’antica vivacità culturale e floridezza economica, tra i quali anche l’imponente “Fonte Grande”.
Nella parte alta del paese è il convento di San Colombo, originariamente Santa Maria d’Asprina. Attigua al convento quattrocentesco, appartenuto ai religiosi, è la chiesa ad una sola navata che presenta all’interno cinque altari.
Non lontano dal borgo sorge la monumentale fontana a 5 cannelle del 1876. Caratteristiche del luogo sono delle grotte denominate ”locce”.
Al comune di Barisciano appartengono le frazioni di Petogna, Villa di Mezzo, Picenze e S. Martino. La prima presenta un impianto urbanistico con case che degradano, mentre nella parte alta sono ubicate alcune case torre, ma non presenta segni di fortificazione. Tra le due frazioni sorge una torre di avvistamento a forma cilindrica, denominata dongione tondo, dalla quale si dominava tutta la vallata e l’altopiano di Barisciano. Nella frazione di Picenze si trovano edifici gentilizi. A circa un chilometro da Barisciano si incontrano i ruderi di Bariscianello, e a due chilometri a sud est, in località Forfona, le vestigia di Vico Furfense abbandonato nel Trecento.
Info: Comune  Piazza Trieste  Barisciano  (AQ) Tel 0862.89565 Fax 0862.89225 [email protected]
www.comunebarisciano.it/
www.prolocobarisciano.it/
Info: Presidio APT Piazza S.M. Paganica, 5 – 67100 L’Aquila (AQ) Tel. 0862.410808 0862.410340 Fax 0862.65442 [email protected]

Polpettine di melanzane fritte

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Ricetta Polpettine di melanzane

 
Polpettine di melanzaneOggi prepariamo le polpettine di melanzane fritte, piccole godurie saporite, ottime da far mangiare ai bambini che odiano le verdure, ottima soluzione vegetariana in alternativa alla carne.

 

 

Ingredienti:

Melanzane 700 / 800 g

Uova 2 medie

Pangrattato 100 g

Aglio 1 spicchio

Prezzemolo qb

Parmigiano reggiano grattugiato 100 g

Pepe q.b.

Sale q.b.

 

Variante: Mozzarella

 

Preparazione

 
La preparazione delle melanzane è molto semplice: dopo averle lavate stendetele in una teglia su cui avete riposto la carta da forno; nel frattempo portate il forno a 200 Gradi, e infornatele intere per circa 1 ora. Una volta fatte raffreddare togliamo la buccia e il picciolo.
Prendiamo uno scolapasta e appoggiamo la polpa delle melanzane per far scolare l’acqua vegetale in eccesso; la polpa così ottenuta va posta in un recipiente e tritata (possiamo procedere in due modi: o frullandola con il mix oppure la tagliamo finemente con un coltello).
Una volta ottenuta la polpa frullata aggiungiamo due uova e l’aglio tagliato finemente e mescoliamo il tutto fino ad avere un composto omogeneo; poco dopo aggiungiamo il pan grattato, il parmigiano e il prezzemolo tagliato finemente, il sale e pepe, impastiamo fino ad avere un composto morbido e ben amalgamato.
Successivamente procediamo a preparare delle palline di dimensioni ridotte (circa 3-4 cm di diametro) aiutandoci con le mani, preferibilmente uniformi per avere una stessa cottura e le avvolgiamo con il pangrattato. A questo punto, immergiamo le polpette in una padella con olio per friggere a temperature 170° (se possibile aiutiamoci con un termometro digitale o tradizionale). Siamo quasi arrivati alla fine di questa avventura, prendiamo le polpettine calde e le mettiamo su un foglio di carta da cucina o assorbente, salate e servite queste prelibatezze. Dimenticavo: per variare la preparazione potete porre al centro delle palline un pezzo di mozzarella secca o formaggio tipo Emmental o Fondina e porre una foglia di basilico dopo la cottura! Le polpette di melanzane conservano la loro squisitezza anche per due giorni dopo la preparazione oppure possono essere congelate e riscaldate al momento di essere servite.
Gustatevi questo piatto fantastico vegetariano e ipocalorico.
 
Consigliamo anche Deliziosi muffin con avanzi di verdure
 
 

Le 4 Idee Top per una Vacanza di Primavera

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Dalla fioritura dei ciliegi in Giappone al Lunedì Grasso in Grecia: le 4 idee top per una vacanza di primavera
 
Vacanza di primavera – Dai ciliegi in fiore in Giappone alla Grecia classica, senza dimenticare la scoperta del Vietnam e del Portogallo in primavera: sono le proposte per le vacanze di Pasqua di CartOrange, il più grande network di consulenti di viaggio, che presenta non solo itinerari in luoghi insoliti, ma anche esperienze per entrare davvero in contatto con l’essenza dei luoghi che si visitano. «I viaggi che CartOrange propone non portano solo a scoprire luoghi noti e altri meno conosciuti, ma includono anche esperienze per venire in contatto con la cultura del Paese» dice Silvia Romagnoli, Travel Stylist CartOrange.  

Vacanza di primavera

vacanza di primavera
vacanza di primavera

«La pausa pasquale è ideale per visitare uno spettacolo naturale unico in Giappone, dove la primavera è il periodo dell’hanami (letteralmente “ammirare i fiori”), un’usanza tradizionale che consiste nel celebrare la bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare i ciliegi, con picnic, feste ed escursioni nei parchi cittadini o nei giardini privati – prosegue Romagnoli -. È poi possibile assistere a uno spettacolo di danza kyō-mai, una tipica arte giapponese, e alla tradizionale cerimonia del tè. Per scoprire le radici del Paese, proponiamo inoltre il pernottamento, con colazione e cena in stile tradizionale, in un ryokan, un albergo tradizionale giapponese con pavimenti formati da tatami, un giardino esterno, porte scorrevoli, e i tradizionali letti, i futon, predisposti nel dopo cena». Immancabile la visita di Tokyo, dove è possibile fare tappa al mercato del pesce di Tsukiji, imbarcarsi per una crociera nella baia, partecipare alla vestizione di un kimono e prendere partea una cena shabu shabu o sukiyaki, popolari piatti caldi preparati con sottili fettine di carne.
 
Un’altra destinazione da scoprire al di fuori dei mesi più caldi e affollati è la Grecia, che festeggia, il 14 marzo, il Lunedì grasso, primo giorno di Quaresima, mentre per la Pasqua Ortodossa bisogna aspettare il 1° maggio. «Proponiamo un viaggio nel tempo in Grecia, culla della civiltà occidentale. «Oltre alla visita della capitale, proponiamo siti insoliti come Corinto, Istmia, Micene e Epidauro in visita guidata. Invitiamo anche alla scoperta di Sparta e Messene, ma anche di Olimpia e Delfi per conoscere i “riti misterici”, uno degli argomenti più intriganti del mondo antico. Visiteremo Eleusi, il luogo dei cosiddetti “misteri eleusini” dove i greci venivano “iniziati al culto” tramite rituali ancora oggi in parte sconosciuti. Il tutto senza dimenticare il cibo, elemento integrante della cultura greca. Per chi lo desidera, è possibile aggiungere un’estensione di una o più notte in Peloponneso, sia a bordo di uno yacht, sia facendo qualche giorno di mare nelle isole Cicladi» afferma Silvia Romagnoli di CartOrange.
 
La primavera è un ottimo periodo anche per visitare il Portogallo: ogni itinerario può essere personalizzato in base alle proprie esigenze. «Nel nostro tour, oltre alla visita di Lisbona, sono inclusi un soggiorno romantico in Pousada, una degustazione di vino e cioccolato a Porto, una crociera sul fiume Duoro, e la degustazione del tipico liquore alla ciliegia ad Obidos» spiega ancora Romagnoli.
 
vacanza di primavera
vacanza di primavera

Per chi vuole approfittare della sosta primaverile per una vacanza a lungo raggio, è un ottimo periodo per partire per il Vietnam: «Una terra tutta da scoprire, grazie anche alle esperienze che proponiamo: una crociera sulla Baia di Ha Long, un giro in cyclo, il tipico risciò a pedali, ma anche un pranzo a casa di un pescatore, un’escursione al mercato galleggiante di Cai Rang e ai tunnel di Cu Chi. E per chi vuole imparare i segreti della cucina vietnamita, è possibile frequentare un corso di mezza giornata con spesa al mercato» conclude Romagnoli.
 
CartOrange – Viaggi su misura (www.cartorange.com) è la più grande azienda di Consulenti per Viaggiare®, attiva in Italia da oltre quindici anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Con il progetto Viaggi nel Tempo CartOrange aggiunge una dimensione nuova al viaggio: gli itinerari sono pianificati da storici e archeologi che curano lezioni preparatorie per i partecipanti e poi li accompagnano sul posto di persona o con un e-book dedicato.

PANASONIC presenta la nuova VARICAM lt

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VARICAM lt PANASONIC presenta NELLA CORNICE INTERNAZIONALE DEL microsalon di Roma  

Presentata ufficialmente al settore per la prima volta in Italia, la nuova top di gamma Panasonic integra molte delle funzionalità della VariCam 35 4K in un design compatto e leggero.


Panasonic Varicam LT

Il prossimo 18 e 19 marzo Panasonic parteciperà al Micro Salon Italia 2016 di Roma, la manifestazione organizzata dall’Associazione italiana autori della fotografia cinematografica, riferimento annuale per i professionisti della produzione cinematografica e televisiva italiana.
L’evento, giunto alla terza edizione, prevede un fitto calendario di interventi tenuti da Direttori della Fotografia e Registi di fama mondiale, tra cui Vittorio Storaro, affiancati dalle presentazioni delle soluzioni più innovative e performanti nell’ambito delle attrezzature professionali per la produzione cine-audiovisiva. Venerdì 18 alle ore 16, nella sala Blu, Luc Bara, Technical Product Manager di Panasonic di Panasonic presenterà, in un intervento dal titolo “The next generation of digital cinema innovation” la nuova Varicam LT in arrivo sul mercato a partire dal mese di aprile.
 
La nuova top di gamma affianca alla capacità di registrare sia in 4K (4096 x 2160), sia in UHD (3840 x 2160), elevata sensibilità e silenziosità, ampia gamma dinamica e profondità di campo cinematografica.
NUOVA VARICAM ltAssicurando la qualità di immagine tipica dei modelli VariCam, integra un sensore MOS a singolo chip da 35 mm ed una gamma dinamica di ampiezza analoga, che garantisce un rendering accurato dalle aree scure a quelle più chiare. Il sensore presenta due impostazioni ISO native: 800 e 5.000. Due circuiti analogici dedicati incrementano notevolmente la sensibilità, pur mantenendo invariato il livello di rumore operativo. Grazie alla funzionalità “V-Gamut”, la VariCam LT è in grado di offrire una gamma cromatica più ampia rispetto a quella garantita dai camcorder tradizionali. La curva “V-Log” (curva di trasferimento opto/elettronica logaritmica) il dynamic range si estende ad oltre 14 stop. Inoltre la nuova VariCam LT consente di cambiare supporto di montaggio, da EF (standard) a PL (opzionale), offrendo quindi l’opportunità di aumentare la gamma di lenti utilizzabili.
“Siamo molto felici di cogliere l’occasione del Micro Salon per mostrare a professionisti e stampa specializzata l’eccellenza tecnologica della nuova Varicam LT” racconta Antonella Sciortino, Field Marketing Manager Pro Camera Solution Panasonic Italia. “La nuova telecamera True 4K rappresenta la “next generation” per i professionisti del cinema. Persino nelle scene meno illuminate è in grado di regalare immagini assolutamente perfette ad un bassissimo rumore operativo, il tutto in un design compatto e leggero.
Freelance, documentaristi e I professionisti più esigenti dal punto di vista tecnologico, avranno modo di sperimentare dal vivo tutte le sue funzionalità, quali ad esempio strumenti di gradazione avanzati, la possibilità di registrare i giornalieri direttamente nella telecamera e le funzionalità di registrazione proxy incorporate, che rappresentano una vera e propria rivoluzione in termini di ottimizzazione”.
Micro Salon Italia si terrà il 18 marzo dalle 10 alle 20 ed il 19 marzo dalle 10 alle 18 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, in via Tuscolana 1520 a Roma. Gli specialisti della divisione Pro Camera Solution di Panasonic saranno a disposizione dei visitatori per mostrare in azione il nuovo camcorder, destinato a replicare il successo di mercato della premiata Panasonic AG-DVX200.
Caratteristiche esclusive della nuova Panasonic Varicam LT

  • Compattezza, leggerezza ed eccellente qualità cinematografica
  • Super-sensore MOS a chip singolo da 35 mm, vincitore del premio “The Hollywood Post Alliance Engineering Excellence Award 2015”
  • Risoluzioni 4K (4096 x 2160) e UHD (3840 x 2160)
  • Elevata sensibilità, basso rumore, ampia gamma dinamica e campo di visione cinematografico
  • Ampia latitudine, oltre 14 stop grazie a V-Log
  • Doppia impostazione ISO nativa, 800/5000
  • Gamma cromatica estesa grazie alla funzione V-Gamut
  • Registrazione 4K/UHD/2K/HD con codec multipli
  • Innovativa modalità V-Look
  • Slow Motion 2K/HD a 240 p
  • Registrazione a infrarossi (IR)
  • Interfaccia HD SDI standard per EVF
  • Pannello di controllo rimovibile con monitor

 
Per avere un assaggio delle straordinarie prestazioni della nuova Varicam LT ti invitiamo a visionare questo video.
Per ulteriori informazioni sulla gamma Broadcast e ProAV di Panasonic: http://business.panasonic.it/telecamere-professionali/prodotti-e-accessori/broadcast-e-proav
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Per maggiori informazioni potete contattare:
 

Cristiana Rovelli
[email protected]
+39 02 72585.1
Maura Vadacca
[email protected]
+39 02 72585.418

 
Panasonic System Communications Company Europe (PSCEU)
L’obiettivo di PSCEU, la filiale europea della società Panasonic Systems Communications, la divisione B2B globale di Panasonic, è di migliorare la vita lavorativa dei professionisti e aiutare l’efficienza e le prestazioni delle loro aziende offrendo la tecnologia leader al mondo. Aiutiamo le aziende a registrare e comunicare tutti i tipi di informazioni: immagini, voce, e dati. I prodotti includono telecamere di sicurezza, le centrali di telefonia PBX, stampanti, prodotti Broadcast e ProAV e IMV, proiettori, grandi display, portatili rugged e sistemi di rilevazione antincendio. Con circa 350 dipendenti, expertise di progettazione ingegneristica, capacità di gestione di progetti globali e un grande network di partner europei, PSCEU offre risorse senza eguali nei suoi mercati.
 
PSCEU è costituita di cinque categorie di prodotto:

  • Communication Solutions, che comprende scanner professionali, stampanti multifunzione, sistemi di telefonia e terminali SIP
  • Computer Product Solutions aiuta i lavoratori in mobilità ad incrementare la produttività, con la gamma di notebook rugged Toughbook, i business tablet Toughpad e i sistemi EPOS (Electronic Point of Sale). Leader nel mercato europeo, Panasonic Toughbook ha raggiunto una quota del 70,1{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} nelle vendite di notebook rugged, mentre Panasonic Toughpad ha raggiunto il 57,1{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} nelle vendite di rugged business tablet rugged (VDC, marzo 2015)
  • Professional Camera Solutions offre immagini di una qualità eccellente grazie alla gamma di prodotti Broadcast & ProAV e alle soluzioni tecnologiche di Industrial Medical Vision (IMV).
  • Security Solutions che include telecamere di videosorveglianza e registratori di rete, sistemi di video intercom, controllo accessi, sistemi antiintrusione e antincendio.
  • Visual System Solutions, tra cui proiettori e display professionali. Panasonic offre la più vasta gamma di prodotti visual ed è leader in Europa nel mercato dei proiettori ad alta luminosità con una quota del fatturato globale pari al 43,9{87a6ebfd706b98f868854ef4db7e743910af1d5777d130b3e25eae602e76e663} (dati Futuresource >5klm Q1/2015 escluse le soluzioni D-Cinema)

Panasonic
Panasonic Corporation è leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di prodotti per l’elettronica di consumo e nell’offrire soluzioni per clienti residenziali, non residenziali, in mobilità e apparecchiature per uso personale. Sin dalla sua fondazione nel 1918, l’azienda è cresciuta a livello globale ed oggi è attiva attraverso altre 500 società consolidate, registrando ricavi netti pari a 7,72 trilioni di yen (corrispondenti a circa 55,5 miliardi di euro) nell’esercizio conclusosi il 31 marzo 2015. Attraverso il continuo impegno nel perseguire valore attraverso l’innovazione in tutte le sue divisioni di business, l’azienda ha come obiettivo quello di creare per i suoi clienti “a better life and a better world”. Per maggiori informazioni sul gruppo e sul marchio Panasonic, visitate il sito http://panasonic.net