La Casa Rossa

Il tipico colore pompeiano: la Casa Rossa.
Percorrendo a piedi via Giuseppe Orlandi, una delle vie più importanti e belle di Anacapri, ci si imbatte in un edificio che non lascia certo indifferenti. Si tratta di una costruzione dipinta completamente di rosso, non un rosso qualunque, ma quello pompeiano, così diffuso negli scavi archeologici della cittadina.
dentro-casa-rossaLa Casa Rossa svetta su tutto il resto nel centro storico di Anacapri e si caratterizza per la sua singolarità e piacevolezza: anzitutto, si viene subito colpiti dalle gradevoli ed eleganti finestre bifore, in perfetto stile gotico, ma anche dalle merlature che rendono così bizzarro l’insieme dell’edificio. In effetti, proprio all’interno della casa c’è una torre di forma quadrangolare, posta al centro di un cortile con tanto di portici. A chi si deve una costruzione così particolare? John Clay Mackowen, colonnello della guerra civile americana, nonché ricco cittadino di New Orleans, la celebre città del jazz, si era stabilito in maniera permanente a Capri, dopo essersene innamorato nel suo primo soggiorno. Il suo contributo all’arricchimento architettonico dell’isola fu fondamentale. Il primo abitante della Casa Rossa aveva avuto l’idea di seguire l’esempio di Axel Munthe e cominciò a raccogliere e a custodire con cura e gelosia un numero sempre maggiore di reperti archeologici, trovati nel corso degli anni a Capri. L’eccentricità del colonnello non impedì però lo sviluppo dell’edificio, divenuto nel tempo uno dei più apprezzati dai turisti. Nel 1901, alla morte di Mackowen, tornato provvisoriamente negli Stati Uniti dove fu ucciso, la casa passò di proprietà in proprietà, prima agli eredi del colonnello e poi ad altri personaggi interessati a sviluppare ancora di più la struttura: da circa vent’anni, poi, la Casa Rossa appartiene di diritto alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il paesaggio di Napoli, la quale ha provveduto a un fondamentale restauro che ha reso ancora più brillante l’edificio, nel suo rosso acceso dal sole, ma soprattutto nei suoi ambienti interni, con esposizioni curiose e stuzzicanti.
Le esposizioni culturali della Casa Rossa.
La Casa Rossa è divenuta nel tempo uno dei punti più importanti di tutta Anacapri e dell’intera isola per quel che riguarda la promozione turistico culturale. Ciò è stato reso possibile soprattutto dall’allestimento di una mostra permanente: si tratta di “L’isola dipinta, viaggio pittorico a Capri e Anacapri tra ‘800 e ‘900” ed è come effettuare uno splendido tuffo a ritroso nella storia, visto che si tratta di un patrimonio artistico dal valore straordinario ed eccezionale. Tutti questi disegni a olio e gli acquarelli mettono in luce i luoghi più importanti di tutta Capri, oltre a zone meno conosciute, ma che arricchiscono come i primi, architetture poco note e poco usuali, ma ugualmente preziose, tipici momenti della vita locale nell’isola, le tradizioni quotidiane di un passato che ormai sembra remoto, ma che ci guarda comunque da vicino. I pittori italiani e stranieri trovano ospitalità in questa casa: tra di essi possiamo citare Giordano, Brancaccio, Ferrarini, Reid, Coleman e Hay. Ma non c’è solo ed esclusivamente pittura in questo edificio così particolare; in effetti, anche le statue di origine romana e provenienti dalla Grotta Azzurra, hanno trovato una sistemazione ideale. Il fatto che si trovassero in fondo al mare cristallino della grotta ha fatto sì che gran parte dei particolari e della fisionomia si cancellasse, ma esse appaiono ancora in tutta la loro vivacità, dei veri e propri personaggi in movimento, quasi in procinto di risvegliarsi da un lungo sonno. Gli esempi più significativi in questo senso sono, senza dubbio, il ninfeo di età imperiale, testimonianza tangibile del periodo vissuto dall’imperatore Tiberio a Capri, e le altre statue di divinità greche, elementi fondamentali per comprendere la cultura e la vita di un’epoca lontana.

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